Commento di State Street al meeting del Federal Open Market Committee (FOMC)

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A seguito del meeting del Federal Open Market Committee (FOMC), Lee Ferridge, responsabile Multi-Asset Strategy per le Americhe di State Street Global Markets, e Antoine Lesné, responsabile Strategia e Ricerca EMEA di SPDR ETFs, hanno così commentato:

Commento Ferridge: “Come previsto, nel meeting di giugno il FOMC ha lasciato invariati i tassi di interesse, ma ha lasciato la porta aperta a un possibile taglio dei tassi il mese prossimo. Con il mercato che ha già scontato oltre l’80% di probabilità di una riduzione dei tassi a luglio, questo è il minimo che la Fed potesse fare per soddisfare le aspettative. La debolezza dei dati economici a livello globale, il calo delle aspettative sull’inflazione e i continui timori in merito alla guerra commerciale spiegano la posizione accomodante della Fed. Tuttavia bisogna riconoscere che da un punto di vista interno è difficile giustificare i tre tagli dei tassi di interesse attesi dal mercato nel corso del 2019. L’economia continua a crescere al di sopra del trend, il mercato del lavoro ha raggiunto la piena occupazione e, se da un lato l’inflazione rimane al di sotto del target del 2%, dall’altro non resta troppo lontana dai dati annuali dell’indice dei prezzi al consumo (PCE) core, che si attestano all’1,6%. A meno che il contesto interno non si deteriori ulteriormente, è difficile pensare che la Fed possa tagliare i tassi di interesse due volte quest’anno”.

Commento di Lesné: “Come ampiamente atteso e stimato dal mercato dopo i commenti di Mario Draghi a Sintra, nel meeting di giugno il FOMC ha spianato la strada a un possibile taglio dei tassi di interesse ma non necessariamente a luglio. Il possibile incontro tra Stati Uniti e Cina in occasione del G20 della prossima settimana a Osaka potrebbe non essere sufficiente a ripristinare la fiducia a lungo termine e, inoltre, lo scenario di inflazione non giustifica il mantenimento di tassi troppo alti. Poiché i principali indicatori non stanno crollando e i dati sull’occupazione sono ancora forti, nell’immediato non c’è fretta di ridurre i tassi, ma l’impatto delle tensioni commerciali potrebbe essere evidente in futuro. Nonostante il recente rally dei Treasury e le ultime notizie positive, ci aspettiamo che i rendimenti a breve termine dei Treasury possano scendere significativamente a seguito del meeting. Nel frattempo il dollaro potrebbe ancora mantenere la sua forza rispetto all’euro, ma alcune valute dei mercati emergenti potrebbero consolidarsi, supportando così i bond denominati in valuta locale di questi paesi”.