L’accordo commerciale USA-Cina, Fase 1

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Il governo degli Stati Uniti ha ottenuto ciò che voleva, ossia l’impegno all’acquisto dei prodotti agricoli per un valore compreso tra 40 e 50 miliardi di dollari e gli impegni per risolvere le questioni relative all’accesso all’industria finanziaria –aspetto che era stato preceduto da diversi annunci– e alla proprietà intellettuale. In cambio, gli Stati Uniti non proseguiranno con l’aumento dei dazi al 5% su 250 miliardi di dollari di esportazioni cinesi. Questa distensione della guerra commerciale dovrebbe continuare a un ritmo più lento, alimentata a goccia dal mercato azionario e dalle elezioni presidenziali americane. Vi saranno divergenze sostanziali sui diritti di proprietà intellettuale che rallenteranno i negoziati, ma siamo sulla strada giusta. Gli Stati Uniti hanno bisogno che la Cina attui la maggior parte dell’accordo, compresa l’applicazione di eventuali nuove leggi, il che significa che una regressione è improbabile.

Implicazioni

Questo sviluppo è molto positivo per l’azionario nel breve termine, ma il mercato sottovaluta la volontà dell’amministrazione statunitense di fare marcia indietro sui dazi doganali. Gli Stati Uniti devono rilanciare l’economia americana prima delle elezioni e hanno per ora solo una leva limitata sulla Fed per attuare un allentamento più aggressivo. Questo ci rende più ottimisti sulle azioni dei mercati emergenti, sulle azioni tedesche e svedesi e sui titoli growth statunitensi. Detto ciò, le prospettive di guadagno e la ripresa nei due trimestri dovrebbero essere moderate. Continuiamo quindi a privilegiare portafogli ben diversificati e flessibili.