Il 2021 della previdenza, novità e prospettive di sviluppo
Anno nuovo, previdenza nuova, o, per meglio dire, riveduta e corretta con uno sguardo volto al prossimo futuro in considerazione del fatto che nel 2021 si conclude la sperimentazione di quota 100 e dovrà essere individuato un nuovo meccanismo di flessibilità in uscita che si affianchi ai canali tradizionali della pensione di vecchiaia e della pensione di anzianità. Quali sono le conferme, le innovazioni, le prospettive dell’universo pensionistico?
Età pensionabile e “misura” della pensione: con riferimento alle modalità di pensionamento nel 2021 non cambia nulla rispetto al 2020 con i medesimi requisiti previsti per pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 anni di contributi), pensione anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi indipendentemente dall’età per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne) e quota 100 (62 anni di età e 38 anni di contributi). La Legge di Bilancio proroga poi di un ulteriore anno anche opzione donna e Ape sociale e “restilizza” due strumenti di turnover generazionale che possono essere attivati dalle aziende come il contratto di espansione e l’isopensione. Per quel riguarda invece il quantum pensionistico entrano in vigore i nuovi coefficienti di trasformazione aggiornati in base all’ incremento della speranza di vita accertato dall’Istat che determinano una riduzione dei futuri trattamenti pensionistici. Il nuovo anno è poi particolarmente importante per le riflessioni che dovranno portare ad una nuova riforma delle pensioni anche attraverso il confronto già avviato con le parti sociali. I diversi profili di attenzione sono rappresentati in primo luogo dalla necessità di elaborare una nuova modalità di pensionamento anticipato che prenda il testimone di quota 100 . Tra le ipotesi di cui si discute vi è la possibilità di una quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi) o una individuazione “selettiva” di categorie che svolgano lavori gravosi per consentire loro una uscita anticipata dal mondo del lavoro. In questa prospettiva nel decreto milleproroghe approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri è stata prevista la proroga a fine 2021 della vigenza della specifica Commissione di Studio sui lavori gravosi e usuranti che si sarebbe dovuta concludere a fine 2020. Altri temi sono quelli poi della sterilizzazione degli effetti del Pil negativo sul montante contributivo in maturazione , della previsione di una pensione contributiva di garanzia per i giovani , esposti ad un elevato rischio previdenziale in considerazione di un mercato del lavoro particolarmente flessibile, e la separazione della spesa previdenziale dalla spesa assistenziale
Rilanciare i fondi pensione: last but not least c’è il delicato tema del rilancio dei fondi pensione, ancora non sufficientemente diffusi nel nostro Paese . Nell’anno nuovo il confronto Governo-Sindacati si pone l’obiettivo di individuare modalità di diffusione di una maggiore alfabetizzazione previdenziale che favorisca una maggiore sensibilità per la sottoscrizione di piani previdenziali e la reintroduzione di meccanismi di silenzio assenso. Si valuterà poi un possibile restyling fiscale soprattutto pro giovani