Aviva Investors annuncia l’Engagement Escalation Programme per la transizione climatica

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Aviva Investors, la divisione globale di asset management di Aviva plc (“Aviva”), annuncia oggi il Climate Engagement Escalation Programme, incentrato sugli investimenti in 30 “Systemically Important Carbon Emitters” (emittenti di anidride carbonica d’importanza sistemica).

La Società richiederà infatti a queste aziende di impegnarsi a favore del raggiungimento di zero emissioni nette scope 3 entro il 2050 e di stabilire solide tabelle di marcia per dimostrare il loro impegno ad agire immediatamente verso la transizione climatica, man mano che il bilancio del carbonio mondiale si riduce.

Aviva Investors ritiene infatti che il cambiamento climatico rappresenti la sfida sistemica più importante che la società, le economie globali e le aziende devono affrontare. L’incapacità di agire avrà conseguenze catastrofiche e pervasive anche per i mercati dei capitali e le valutazioni degli asset.

Il programma durerà da uno a tre anni, a seconda delle caratteristiche delle singole aziende, e comprenderà chiare misure di escalation verso le imprese non reattive o che non agiscono abbastanza rapidamente per affrontare il tema. Aviva Investors si è impegnata a disinvestire completamente dalle imprese che non soddisfano le sue aspettative sul clima. I disinvestimenti della Società riguarderanno tutte le esposizioni azionarie e di debito.

Mirza Baig, Global Head of ESG Research and Stewardship di Aviva Investors, ha dichiarato:

“La filosofia ESG di Aviva Investors è volta a promuovere i meriti dell’engagement, per arrivare fino al disinvestimento, che viene ritenuto il meccanismo più efficace per produrre cambiamenti e risultati positivi per i nostri clienti e la società. L’engagement ci offre l’opportunità di collaborare con le aziende mentre affrontano le sfide legate alla transizione. Tuttavia, affinché il nostro approccio abbia un impatto tangibile, deve essere accompagnato da un solido processo di escalation, compresa la sanzione finale del disinvestimento.

L’engagement programme include le aziende dei settori gas e petrolio, metallurgia, minerario e utilities, cioè tutte quelle che hanno un peso sostanziale sul totale delle emissioni di carbonio globali. Il programma prevede l’adozione di obiettivi con basi scientifiche che coprono l’intera impronta di carbonio delle imprese, la riorganizzazione delle strategie aziendali, dei business plan e dei capital framework, correzioni agli incentivi del management e attività di lobbying.

La reattività delle aziende in questione sarà determinata da una valutazione qualitativa dei progressi rispetto al quadro d’impegno climatico di Aviva Investors*, e dai miglioramenti quantitativi rispetto al modello di rischio proprietario di transizione climatica.

I progressi saranno monitorati su base semestrale: a quel punto Aviva Investors determinerà la necessità di un’escalation. Questa può includere voti contro gli amministratori, la sottoscrizione di proposte degli azionisti e la collaborazione con gruppi allineati di stakeholder per esercitare ulteriori pressioni. Se, alla conclusione del programma, le società non riusciranno a compiere progressi sufficienti, scatterà il disinvestimento totale nei portafogli azionari e creditizi di Aviva Investors”.

David Cumming, Chief Investment Officer – Equities di Aviva Investors, ha aggiunto:

“L’investimento attivo e l’engagement sono fondamentali per promuovere la transizione aziendale e soluzioni alla crisi climatica. Questo approccio ha il pieno sostegno dei nostri team d’investimento. Integrando al 100% il nostro approccio attraverso la stewardship e i team d’investimento, saremo in grado di massimizzare la nostra capacità di influenzare le aziende target attraverso strategie climatiche positive”.

Colin Purdie, Chief Investment Officer – Credit di Aviva Investors, ha commentato:

 

“I creditori hanno un ruolo sempre più importante da svolgere nel contribuire a mitigare il cambiamento climatico per favorire una transizione, così come nell’affrontare le tematiche ESG più ampie. La finanza green da sola non basta. I creditori devono agire in modo deciso e collaborativo per incorporare princìpi sostenibili lungo tutto il mercato, dalle grandi aziende pubbliche agli emittenti privati high yield più piccoli. I mercati del credito rappresentano una leva dalle enormi potenzialità, ma in gran parte non sfruttata, che potrebbe esercitare una forte influenza sulle aziende, attraverso i miliardi di dollari di finanziamento del debito che forniscono. I casi in cui i creditori possono agire insieme agli azionisti, come facciamo noi di Aviva Investors, possono essere particolarmente rilevanti”.