Catalizzatori e prospettive a lungo termine per la Cina

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La Giornata dei single rianimerà l’economia?

Se vuoi segnarlo sul calendario, ti informiamo che mancano ormai poche settimane alle campagne di prevendita di metà ottobre che daranno il via alla più sfrenata corsa agli acquisti online del mondo, altrimenti nota come Giornata dei single. Consideriamolo una specie di preparazione dell’evento annuale imperdibile per i consumatori cinesi che si celebra a novembre e che ha visto coinvolte, tra gli altri, diverse celebrità mondiali come l’attrice Nicole Kidman e la stilista Diane Von Furstenberg. Ed è un evento che molti retailer in Cina stanno aspettando con ansia, ora che le vendite sono state duramente colpite dai lock down legati al COVID-19 e dalla riduzione dei livelli di fiducia tra i consumatori.

Tuttavia, i retailer cinesi non sono gli unici a dover affrontare sfide impegnative. I brand più importanti, come Nike e Lululemon, hanno assistito a un forte aumento delle scorte quest’anno, mentre altri marchi continuano ad avere problemi con le supply chain; alla luce di tutto questo, non è difficile capire perché è in programma un secondo “Amazon Prime Day” 2022 per quest’autunno. Ma non tutti i dati sono pessimi. In Cina i dati ufficiali di agosto sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale hanno superato le stime di consensus.

Le vendite online di prodotti fisici nello stesso mese sono aumentate del 5,8% rispetto a un anno prima, mettendo in ombra i tassi di crescita mensili da marzo. L’anno scorso, nonostante il rallentamento della crescita dovuto ai giri di vite decisi a livello normativo, il volume lordo di merci del più grande retailer online del paese ha superato gli 84 miliardi di USD (calcolato mediante le vendite lorde, senza includere sconti o resi), con un incremento superiore all’8% rispetto all’anno precedente.

In effetti, i dati dimostrano che le vendite nella Giornata dei single sono aumentate ogni anno da quando la festa dell’“11.11” (11 novembre) ha iniziato ad avere seguito quasi due decenni fa. In realtà, però, i problemi a breve termine che gravano sull’economia cinese appaiono minacciosi. La crescita economica complessiva ha perso slancio, il conflitto e le tensioni in Ucraina continuano a pesare sui mercati di tutto il mondo e il settore immobiliare cinese continua a rappresentare un freno. Le costruzioni immobiliari in Cina, ora in calo del 25%, registrano un declino quasi doppio rispetto a quello vissuto dal Giappone nel decennio successivo alla crisi della fine degli anni ’80. Nel 1990, il Prodotto interno lordo pro capite del Giappone ammontava a circa l’80% di quello degli Stati Uniti. Quello della Cina attualmente corrisponde al 28% circa e questo ci suggerisce che vi sia ampio spazio per una crescita di recupero .

Il governo centrale sta consentendo a molte municipalità di allentare una serie di restrizioni locali sugli acquisti di nuove abitazioni. E diversamente dalle altre maggiori banche centrali, la Banca popolare cinese di recente ha ridotto fortemente (e più di una volta) i tassi di riferimento sui prestiti per aiutare le società di sviluppo immobiliare che hanno grosse difficoltà a gestire i prestiti ottenuti. Per fare un confronto, per la prima volta da oltre un decennio, i rendimenti dei buoni del Tesoro USA a 10 anni ora sono più alti dei rendimenti delle controparti in Cina.

Motivi di ottimismo a lungo termine

È impossibile immaginare quando le misure basate sulla strategia zero COVID implementate dalla Cina potranno essere allentate abbastanza da sostenere una solida ripresa economica. Tuttavia, andando avanti, alcuni osservatori si aspettano che il governo cercherà di attenuare le limitazioni degli spostamenti puntando su lock down più ristretti e localizzati, invece di continuare a imporre chiusure di intere città. A metà settembre, il governo ha terminato il lock down della megalopoli Chengdu alla scadenza delle due settimane, un confinamento molto meno pesante rispetto ai due mesi di chiusura che i residenti di Shanghai hanno dovuto sopportare in precedenza sempre quest’anno.

I leader cinesi prevedono di trovarsi a Pechino il 16 ottobre per l’importantissimo ventesimo Congresso nazionale del Partito. Questo incontro riveste particolare significato ed è osservato con attenzione dal resto del mondo perché ci si aspetta qualche segnale per capire quando la Cina potrebbe iniziare ad allentare la sua politica zero COVID. La forza del dollaro USD rispetto a tutte le altre valute principali, incluso lo yuan cinese, può aiutare anche a rendere più convenienti le merci cinesi per gli acquirenti esteri e questo potrebbe essere un elemento significativo per un’economia che si basa così tanto sulle esportazioni.

Dati recenti hanno mostrato che anche la produzione industriale cinese ha resistito e che la Cina ha rappresentato il 25% della crescita economica globale l’anno scorso. Inoltre, un report preliminare pubblicato dall’International Federation of Robotics mostra che il segmento della robotica industriale in Cina ha registrato una forte crescita, con le installazioni nel 2021 che sono aumentate del 44% rispetto all’anno precedente (nota 9). Nel 2021, i leader del Partito hanno lanciato una serie di politiche per promuovere la “prosperità comune”, incluse misure volte ad aumentare l’energia pulita e l’efficienza e a ridurre le emissioni. La campagna è stata presentata come un nuovo percorso, diverso e rivoluzionario, per lo sviluppo della Cina.

Vale la pena notare che la seconda maggiore economia mondiale ora genera più elettricità rinnovabile dell’Europa, mentre anche la domanda repressa di veicoli elettrici viene supportata dagli incentivi statali. Per gli investitori alla ricerca di un mercato che offre accesso a società leader nell’ambito dello sviluppo delle reti 5G, la Cina è notoriamente un Paese di primo piano. Il governo ha dato priorità alle politiche che supportano un utilizzo esteso delle reti 5G sia pubbliche che private, che dovrebbero spingere la domanda di chip in un periodo di grande prosperità del settore dei semiconduttori cinese.