BoE aumenta i tassi di interesse fino al livello del 3%

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La Bank of England ha deciso di alzare il suo tasso di riferimento di 75 punti base portandolo al 3%, massimo da 14 anni. Tuttavia, l’MPC stima che il livello finale dei tassi sarà inferiore rispetto alle aspettative del mercato.

Le decisioni

Oggi a metà seduta i membri dell’MPC (Monetary Policy Committee) hanno deciso di allinearsi a quelli del FOMC aumentando di 75 punti base il tasso di riferimento della BoE (il tasso Repo) così da portarlo dal precedente 2,25% all’attuale 3%, il livello maggiore dal novembre 2008. È l’incremento maggiore in 33 anni (dal 1989) se si eccettua un rialzo, poi annullato, effettuato durante la crisi dei cambi nel 1992.

La scelta è in linea con le stime del consensus e prosegue sulla direzione voluta dall’istituto monetario che intende abbassare l’inflazione che staziona ormai ai massimi da oltre 40 anni e a settembre ha toccato il +10,1% a/a. Le previsioni dell’istituto monetario prevedono che se i tassi fossero congelati all’attuale livello, 3%, l’inflazione tornerebbe al +2,2% a/a entro due anni.

Nella decisione, 7 membri dell’MPC su 9 si sono trovati d’accordo sull’intensità dell’aumento mentre un membro (Swati Dhingra) ha proposto un incremento da 50 punti base e un altro (Silvana Tenreyro) da 25 punti base.

La Bank of England ha anche rilasciato un documento relativo alle previsioni economiche che sono a dir poco preoccupanti con l’istituto monetario che si attende ormai una recessione imminente ma si è detto pronto a rispondere adeguatamente con i mezzi a sua disposizione.

La BoE ha fatto dunque intendere che non esiterà ad alzare i tassi ulteriormente per riportare le pressioni inflazionistiche entro il target fissato del +2% a/a, anche se i tassi non toccheranno il picco previsto dai mercati al 5,25%.

Infatti, nella conferenza post-riunione il Governatore della BoE, Andrew Bailey, si è soffermato su questo aspetto affermando che i tassi toccheranno un livello inferiore alle aspettative del consensus e contribuiranno a non far crescere ulteriormente i tassi di interesse sui mutui a tasso fisso che nel 2022 sono saliti ad oltre il 6% rispetto all’1% relativo alla fine dell’anno scorso.

Inoltre, il report prospettico sull’andamento economico della BoE si attende un fase recessiva per un periodo prolungato mentre l’inflazione dovrebbe restare sopra il +10% a/a per molto tempo delineando dunque una vera e propria stagflazione. Il PIL del Regno Unito è atteso al -1,9% alla fine del 2023 e nel primo semestre del 2024 per poi terminare con un -0,1% e risalire a +0,7% nel 2025.

L’indice dei prezzi al consumo, invece, è stimato in crescita al +10,9% a/a alla fine di quest’anno mentre si attende un valore del +5,2% a/a nel 2023 e del +1,4% a/a nel 2024.

Nonostante ciò, la Bank of England ha affermato che il rallentamento economico dovrebbe risultare parzialmente calmierato grazie alle misure di supporto del governo volte a frenare i prezzi dei beni energetici (Energy Price Guarantee).

Infine, per quanto riguarda il mercato del lavoro, le condizioni rimangono ancora tese con un tasso di disoccupazione molto basso al 3,5% anche se l’istituto monetario prevede un leggero allentamento dovuto al deterioramento dei fondamentali macroeconomici.

Gli effetti sui mercati

Dopo l’annuncio della BoE i mercati europei amplificano le perdite e sono tutti in rosso. Anche i futures di Wall Street sono negativi complici anche le trimestrali deludenti di Qualcomm, Moderna e Peloton.

Sul lato valutario, la sterlina soffre con il cambio GBP/USD che scende di 48 pips al momento dell’annuncio a 1,1203 ma successivamente estende le perdite di altri 24 pips che spingono la coppia fino a 1,1179.

Le previsioni

La Bank of England ha mostrato un atteggiamento simile a quello della sua controparte statunitense anche se differisce da quest’ultima riguardo alle attese sul livello dei tassi che prevede in ribasso rispetto alle stime del mercato.

Tuttavia, le condizioni dell’economia sono ben diverse da quelle degli Stati Uniti. Infatti, la BoE è consapevole che una stretta troppo aggressiva sui tassi aggraverebbe la già preoccupante situazione economica (praticamente già in recessione) anche se allo stesso tempo un’azione troppo blanda richiederebbe successivi dolorosi aumenti in futuro.

Sulla base di questo crediamo che la BoE porterà il livello dei tassi in una forchetta compresa tra il 4,75% e il 5% entro maggio 2023, leggermente al di sotto delle stime del mercato al 5,25%.

Per quanto riguarda il rateo dei rialzi, la riunione di oggi suggerisce che i prossimi incrementi potrebbero essere compresi in un range tra i 25 e i 50 punti base, con l’aumento di oggi che, dunque, resterebbe un unicum.