Elettrificazione, i 6 metalli chiave da tenere d’occhio

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Gli sforzi globali per la decarbonizzazione stanno mettendo a dura prova l’offerta mondiale dei metalli per l’elettrificazione, creando un’opportunità unica per le materie prime impiegate nella transizione nel prossimo decennio. Secondo l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA), nei prossimi trent’anni saranno necessari investimenti per oltre 140.000 miliardi di dollari per la transizione verso l’energia pulita. Riteniamo che nel prossimo decennio, con l’evoluzione dell’elettrificazione, le materie prime utilizzate per la transizione energetica incontreranno uno squilibrio tra domanda e offerta.

Alluminio, rame, zinco, litio, nichel e cobalto sono i metalli chiave necessari per l’elettrificazione dell’economia globale. Poiché il mondo si sta sempre più impegnando per la decarbonizzazione, ci aspettiamo una domanda continua di energia rinnovabile e dei fattori produttivi necessari per produrre tecnologie legate alle rinnovabili. Questi metalli beneficeranno direttamente della forte domanda per i vari usi dell’elettrificazione, dall’aumento dell’adozione globale dei veicoli elettrici (EV) ad altri progetti legati al clima come i pannelli solari e le turbine eoliche.

Alluminio:

A breve termine, una preoccupazione che ha pesato sul mercato dell’alluminio è il timore che l’amministrazione Biden possa vietare le importazioni di alluminio dalla Russia, che è responsabile del 5,5% della produzione globale. Questo potrebbe ridurre l’offerta disponibile per i Paesi occidentali, poiché il processo di estrazione è ad alta intensità energetica e costoso. Il mercato potrebbe affidarsi maggiormente alle importazioni dalla Cina, il più grande produttore di alluminio al mondo. Tuttavia, la Cina ha stabilito un limite di capacità annua di 45 milioni di tonnellate metriche (MMT). Questo limite, insieme ai controlli sulle importazioni russe, potrebbe contribuire a una pressione al rialzo sul prezzo dell’alluminio.

Rame:

La domanda di rame crescerà dagli attuali 25 MMT a circa 50 MMT entro il 2035, un livello record che dovrebbe mantenersi e continuare a crescere fino a 53 MMT entro il 2050. L’offerta potrebbe non essere in grado di far fronte all’aumento della domanda, creando un “deficit strutturale” a medio e lungo termine.

I tre maggiori Paesi produttori di rame sono Cile, Perù e Repubblica Democratica del Congo, che rappresentano il 46% della produzione globale. Tutti e tre i Paesi devono affrontare una crescente incertezza fiscale e politica, che potrebbe mettere a dura prova la futura fornitura di rame.

Riteniamo che i contratti futures sul rame non riflettano ancora lo stato incerto dell’offerta e che possano subire un notevole incremento dei prezzi quando le aspettative di scarsità diventeranno più diffuse.

Zinco:

Si trova in una dinamica interessante perché è l’unico metallo che registra un calo della domanda e dell’offerta. La domanda è stata influenzata soprattutto dalla Cina, dove il settore immobiliare in difficoltà ha ridotto la domanda di acciaio, compreso l’acciaio zincato galvanizzato. Sul fronte dell’offerta, le fonderie continuano a faticare con i prezzi dell’energia elettrica in aumento.

Litio:

La domanda dovrebbe passare da circa 500k tonnellate metriche di carbonato di litio equivalente (LCE) nel 2021 a 3-4 milioni di tonnellate metriche nel 2030. L’offerta di litio convenzionale dovrebbe espandersi di oltre il 300% nello stesso periodo: queste previsioni a lungo termine indicano la possibilità di una carenza cronica di litio. L’attuale crescita della capacità produttiva dovrebbe soddisfare la domanda prevista fino al 2025 e potenzialmente fino al 2030 se saranno disponibili sufficienti programmi di riciclaggio. Dopo il 2030, si prevede che un notevole squilibrio tra domanda e offerta possa farne aumentare il prezzo.

Nickel:

La produzione di nichel è dominata dall’Indonesia, che produce due volte di più delle Filippine, secondo Paese produttore. A seguire Russia, Nuova Caledonia e Australia. Ci sono stati problemi di approvvigionamento causati dalla Russia, che fornisce il 9% della produzione mondiale di nichel e quasi il 33% del minerale di solfuro di nichel utilizzato per produrre il solfato di nichel impiegato nelle batterie dei veicoli elettrici.

Secondo le proiezioni, la domanda globale di nichel aumenterà del 44% entro il 2030 a causa della forte richiesta di utilizzo nelle batterie che alimentano i veicoli elettrici e crescerà fino a quattro volte nei prossimi 30 anni.

Cobalto:

Un vincolo unico per il cobalto è che non esistono miniere di cobalto dedicate: si tratta di un sottoprodotto delle miniere di rame e nichel, il che rappresenta un fattore limitante per l’offerta. Si prevede che la domanda di cobalto aumenterà rapidamente nell’ambito della transizione energetica globale e del passaggio ai veicoli elettrici. La crescita della domanda e le limitazioni dell’offerta potrebbero comportare un continuo aumento dei prezzi del cobalto. L’offerta non è stata in grado di tenere il passo con la domanda e si prevede che la crescita dell’offerta a breve termine sarà in media dell’8% rispetto al 12% di crescita della domanda.

Anche il cobalto è stato impattato dalle problematiche di supply chain originate dalla pandemia e dalla situazione geopolitica mondiale.

Crescita della domanda globale

La domanda di questi metalli si sovrappone in modo significativo. Il mercato globale dei veicoli elettrici è in continua crescita con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 21,7% e si prevede che passerà da 8,1 milioni di unità vendute a 39,21 milioni di unità vendute entro il 2030.12 La domanda di questi metalli aumenterà di conseguenza.

Oltre al tema principale della produzione di veicoli elettrici, altri driver possono generare un aumento della domanda. Le batterie sono utilizzate non solo per alimentare i veicoli elettrici, ma anche per vari prodotti di consumo. Inoltre, questi metalli sono fortemente utilizzati in molti progetti cleantech, anch’essi in crescita. Con il rapido sviluppo della tecnologia e della consapevolezza ambientale, l’offerta di questi metalli non sarà in grado di tenere il passo con la domanda, creando uno squilibrio nel breve e medio termine, di cui gli investitori possono potenzialmente beneficiare.

Conclusioni

La rivoluzione tecnologica pulita non può avvenire senza i metalli per l’elettrificazione. Questi sei metalli svolgono un ruolo cruciale in questa transizione e la loro importanza non potrà che aumentare con l’evoluzione della tecnologia.