Il mercato azionario resta in una fase delicata: prospettive per il 2023

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Sta per iniziare il 2023 e, come ogni anno, ci si interroga sulle opportunità connesse alle principali asset class: alla luce delle flessioni registrate nell’anno che sta per chiudersi, quali possibili prospettive per l’azionario globale?

Le attuali valutazioni dell’MSCI World evidenziano multipli pari a circa 15 volte l’utile per azione, in calo rispetto al valore di 17 dello scorso gennaio (Fonte: Bloomberg).

A nostro avviso, le attuali valutazioni, nonostante la flessione del 2022, sono ancora elevate poiché continuano a riflettere la crescita degli utili aziendali generata dalle passate politiche monetarie espansive e dall’esplosione dei margini registrata a partire dalla seconda metà del 2020 con il termine dei lockdown.

Tali valori non incorporano invece ancora pienamente le nuove politiche monetarie avviate nel 2022 da FED e BCE per contrastare l’inflazione, destinate a proseguire anche nel 2023.

La banca centrale americana, in occasione della riunione del 14 dicembre scorso, ha sottolineato che il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse “resterà appropriato” e che la “stretta” sarà più graduale, ma più lunga. Lo stesso messaggio, in sostanza, è stato trasmesso dalla BCE nella riunione del 15 dicembre: proseguirà con la lotta all’inflazione le cui attese sono state riviste al rialzo di circa l’1% nel prossimo biennio.

In Plenisfer, non ci aspettiamo, quindi, che nel 2023 possano verificarsi i primi tagli dei tassi e riteniamo che in tale contesto potrà verificarsi un rallentamento economico, in particolare negli Usa, area cui fa capo circa i 2/3 dell’azionario globale.

In tale scenario, nel corso del 2023, l’azionario potrebbe registrare un’ulteriore flessione, che ipotizziamo possa arrivare a circa il 10%, necessaria a portare i multipli verso valori coerenti con la possibile riduzione delle marginalità aziendali che ci attendiamo possa manifestarsi in un contesto di rallentamento economico e inflattivo, caratterizzato da dinamiche salariali e costi in rialzo.

Le attuali valutazioni potrebbero tornare ad essere ragionevoli solo in presenza di un repentino cambio di scenario, ovvero una ripresa significativa dell’economia americana e una decisa moderazione dei tassi di interesse, entrambe ipotesi tutt’altro che scontate.

In conclusione, riteniamo che il mercato azionario si trovi in una fase particolarmente critica e delicata che non lascia immaginare facili guadagni all’orizzonte.

Per navigare questo scenario, anche nel 2023 resterà essenziale la capacità di selezionare aziende con fondamentali solidi e modelli di business caratterizzati da pricing power o connessi a temi di lungo periodo, quali, per esempio, la transizione energetica e la digitalizzazione delle attività produttive.