Sostenibilità. La direttiva sulla rendicontazione estende il reporting alle PMI. In vigore dal 5 gennaio 2023

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La Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) comporta l’obbligo per migliaia di aziende di rendicontare la propria sostenibilità. La direttiva si estende ad una platea più ampia che comprende PMI quotate e non quotate (su base volontaria). Sono coinvolte le grandi società con più di 250 dipendenti e tutte le società quotate, comprese le PMI, ma non le microimprese quotate. Si tratta di circa 49.000 aziende europee pari al 75% del fatturato totale delle srl, contro le 11.600 già interessate che rappresentano il 47% del fatturato totale.

Entrata in vigore e applicazione

La nuova Direttiva (UE) 2022/2464 sulla Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD (rendicontazione societaria di sostenibilità), modifica il regolamento (UE) n. 537/2014, la direttiva 2004/109/CE, la direttiva 2006/43/CE e la direttiva 2013/34/UE. È stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. La direttiva entra in vigore il 5 gennaio 2023 e gli Stati membri dovranno mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva in esame entro il 6 luglio 2024. L’entrata in vigore per le imprese varia a seconda della tipologia: dal 1° gennaio 2024 per le grandi imprese di interesse pubblico con più di 500 dipendenti già coinvolte dalla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria; dal 1° gennaio 2025 per le grandi imprese non ancora coinvolte dalla stessa direttiva; dal 1° gennaio 2026 per le piccole medie imprese e le altre imprese quotate.

Rendicontazione

Le imprese di grandi dimensioni e le piccole e medie imprese, ad eccezione delle microimprese, dovranno includere nella relazione informazioni necessarie alla comprensione dell’impatto dell’impresa sulle questioni di sostenibilità, nonché informazioni necessarie alla comprensione del modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sull’andamento dell’impresa e sui suoi risultati. Le informazioni riguardano una serie di parametri che devono essere tenuti in considerazione, tra cui ad esempio: la resilienza del modello e della strategia aziendali dell’impresa in relazione ai rischi connessi alle questioni di sostenibilità; i piani dell’impresa, inclusi le azioni di attuazione e i relativi piani finanziari e di investimento, atti a garantire che il modello e la strategia aziendali siano compatibili con la transizione verso un’economia sostenibile e con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C (Accordi di Parigi); una descrizione delle politiche dell’impresa in relazione alle questioni di sostenibilità. Le imprese dovranno comunicare i dati su come affrontano, gestiscono e divulgano le informazioni non solo su tematiche “green” relative all’impatto e all’impegno nei confronti dell’ambiente, ma anche riguardo al rispetto dei diritti umani, il grado di diversità all’interno dell’organizzazione oltre al rispetto della normativa anticorruzione. In altre parole, il complesso dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance).Fra le principali modifiche intervenute sulla direttiva 2013/34/UE si segnala l’inserimento degli Artt. 26-bis e 27-bis, rispettivamente: “Principi di attestazione della conformità della rendicontazione di sostenibilità” e “Attestazione della conformità della rendicontazione consolidata di sostenibilità”.

Validazione dei Bilanci di Sostenibilità

In questo contesto, la validazione dei Bilanci di Sostenibilità (o report di sostenibilità) consiste nella verifica della corrispondenza dei dati e delle informazioni riportati sul documento redatto dall’Organizzazione, con criteri definiti a livello nazionale o internazionale. Il reporting di sostenibilità è la pratica di misurare, divulgare e rendere conto agli stakeholder interni ed esterni delle performance organizzative verso l’obiettivo dello sviluppo sostenibile. Implica la rendicontazione di come un’organizzazione considera le questioni di sostenibilità durante l’esecuzione delle sue operazioni e dei suoi impatti ambientali, sociali ed economici. Un report di sostenibilità presenta anche i valori e il modello di governance dell’organizzazione e dimostra il legame tra la sua strategia e il suo impegno per un’economia globale sostenibile. ASACERT, in qualità di ente accreditato, attraverso il nuovo servizio di validazione del processo di reporting, è in grado di supportare le organizzazioni nell’identificazione dei propri impatti significativi per l’economia, l’ambiente e la società, secondo standard globalmente riconosciuti

Ringraziamo per la stesura del documento ASACERT SpA info@asacert.com