Agricoltura, credito agricolo, PNRR e Greentech

Andrea Fassi -

Il contesto delle aziende agricole in Italia è molto particolare e trova le sue origini nella normativa e nella fiscalità peculiari di questo settore che da un lato trae beneficio da agevolazioni e norme specifiche, ma dall’altro allontana le aziende dagli standard degli altri settori con aziende che fatturano anche decine di milioni di Euro in forma di società semplice e senza obbligo di bilancio.

E’ intuitivo che ad un’azienda di questo tipo risulti difficile accedere al mondo del credito se si utilizzano i parametri di valutazione “normali” che si basano sugli indicatori di bilancio.

Panoramica del settore

Secondo l’ultimo rapporto del CREA cresce ancora la performance economica anche nel II trimestre 2022, con un aumento del PIL nei confronti del trimestre precedente (+1,1%) e in termini tendenziali (+4,7%), pur registrando una flessione del valore aggiunto di agricoltura (- 1,1% in termini congiunturali e – 0,7% rispetto al medesimo trimestre dell’anno 2021).

In crescita sia i consumi nazionali (+1,7%), con l’aumento della spesa delle famiglie per beni durevoli del 3,7%, sia gli investimenti fissi lordi (+1,7% rispetto al trimestre precedente).

Rispetto allo stesso periodo del 2021, fra gennaio e marzo 2022, si è verificato un aumento sia dell’indice della produzione che di quello del fatturato: per l’industria alimentare rispettivamente +5,7% (con picco a aprile) e +21,8% nel complesso (e +33,9% sui mercati esteri); per l’industria delle bevande rispettivamente -1,4% (a causa della diminuzione dell’indice della produzione dell’industria vinicola, -8,6% rispetto al medesimo periodo del 2021) e +19,1% nel complesso (e +18,3% sui mercati esteri).

Le esportazioni agroalimentari nel II trimestre 2022 hanno superato i 15 miliardi di euro e, rispetto al II trimestre del 2021, crescono del +19%, confermando l’ottimo andamento rilevato nei trimestri precedenti.

L’ ultimo rapporto 2022 Confagricoltura basato sui dati Istat 2020 attesta il valore della produzione a 56,3 miliardi di Euro con un valore aggiunto di 31,4 miliardi di Euro.

I trend in atto e le necessità del settore

Facile: sostenibilità ed innovazione! La necessità di rendere sostenibile l’azienda, 8 su 10 sono imprese individuali che non presentano bilancio, e di digitalizzare i processi richiede investimenti e per investire bisogna reperire fondi dal mercato, dagli intermediari o da altre fonti in forma di sostegni ed aiuti.

Secondo l’ultima indagine ISMEA su dati Banca d’ Italia crescono i prestiti, ma breve termine mentre la propensione agli investimenti a medio e lungo termine è in calo, in particolare per la costruzione di fabbricati rurali.

Sicuramente l’utilizzo di garanzie statali che hanno un termine a 72 mesi o, nel caso del Temporary Framework, di 8 anni si presta bene per operazioni di liquidità, gestione del passivo ed eventualmente l’acquisto di macchinari, che infatti è in crescita, ma è poco funzionale ad operazioni immobiliari che richiedono tempi più lunghi.

Le garanzie SACE sono specificatamente disegnate per la gestione del debito e mantengono gli orizzonti temporali di 6 ed 8 anni.

Per ottenere sostenibilità ed innovazione serve un’integrazione tra gli attori della filiera, tecnologia e intermediari finanziari, affinché si possano creare centri di competenza in grado di orientare la direzione di sviluppo comune.

Il PNRR e il Greentech Mediterranean Innovation Hub

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedica agli investimenti nel settore agricolo risorse pari a 3,68 Mld di Euro con riferimento allo sviluppo della logistica nel settore agro alimentare, al Parco Agrisolare, all’innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare, negli investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo. Sono destinati inoltre nel Piano Nazionale Complementare altri 1,2 Mld di Euro  per i contratti di filiera per il settore agroalimentare.

In questo contesto Banca Agricola Popolare di Ragusa è riuscita ad aggiudicarsi il fondo complementare al PNRR relativo agli “Ecosistemi per l’innovazione al Sud in contesti urbani marginalizzati” lanciando il progetto “Greentech Mediterranean Innovation Hub”.

Il Greentech Mediterranian Innovation Hub nasce a Ragusa e ha sede nello storico palazzo ex-Banca d’Italia, vede la collaborazione della Banca Agricola Popolare di Ragusa con l’Università di Catania, il Comune di Ragusa, i3P, l’Energy Center del Politecnico di Torino e la Fondazione Cesare e Doris Zipelli.

Intervista a Nico Saraceno, Banca Agricola Popolare di Ragusa

Banca Agricola Popolare di Ragusa è già attiva su questi temi, una delle prime a pubblicare nella sezione sostenibilità del suo sito web bapr.it un piano dettagliato con interventi concreti per ogni obiettivo di sviluppo sostenibile e già sostenitrice della prima comunità energetica agricola italiana di autoconsumo. Sentiamo quindi da Nico Saraceno quali innovazioni porterà il Greentech Mediterranean Innovation Hub e come il settore agricolo potrà beneficiarne:

“Essere sul territorio per noi significa essere protagonista e volano per lo sviluppo economico e sociale della comunità in cui operiamo. Dopo aver contribuito (insieme a Enel X) a far nascere nella campagna di Acate, in provincia di Ragusa, la prima comunità energetica in Italia nel settore agricolo, è stata individuata nel PNRR una fantastica opportunità e siamo riusciti a coglierne l’essenza partecipando e vincendo il bando relativo agli “Ecosistemi per l’innovazione al Sud in contesti urbani marginalizzati” con un progetto realmente innovativo e di enorme rilevanza. Il Greentech Mediterranean Innovation Hub sarà uno dei più importanti poli d’Italia per la transizione tecnologica in ambito green e agritech nonché il primo centro di high-performance computing del Mezzogiorno. L’hub affiancherà le aziende impegnate negli ambiti di innovazione “greentech”, “agritech”, “green-energy”, “blue economy”, “mobility & logistics”, attraverso laboratori sulla competitività d’impresa, per la “realtà virtuale” e la “realtà aumentata”, osservatori su bandi europei, spazi di coworking. Sarà ospitato nella ex sede della Banca d’Italia di Ragusa, dove saranno realizzati spazi funzionali a basso impatto ambientale, attrezzati con le più moderne tecnologie, che consentiranno lo svolgimento di attività di alta formazione, incubazione e accelerazione di startup e per stimolare il trasferimento tecnologico tra mondo universitario e impresa.

Il progetto nasce con il chiaro intento di contrastare la migrazione di capitale umano altamente qualificato, coinvolgendo i giovani e promuovendo le pari opportunità di genere e generazionali. Al tempo stesso, il polo si prefigge di favorire la nascita e la longevità di start-up e spin-off, per trattenere ed attrarre al Sud nuovi talenti. Il polo intende favorire, inoltre, la sensibilizzazione e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico del territorio, applicando la tecnologia ad attività legate alla conservazione, tutela, fruizione e promozione dell’heritage culturale.

È una grande e bellissima sfida che stiamo portando avanti con impegno affinché l’Hub diventi un centro di aggregazione e produzione di eccellenze accademiche e imprenditoriali per lo sviluppo sostenibile della splendida terra in cui operiamo.”