Come è andato il mercato assicurativo, vita e danni, nel 2022

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L’Ania ha pubblicato le stime sull’andamento del mercato assicurativo nel 2022. Nel 2022 la raccolta premi complessiva ha sfiorato i 130 miliardi con un calo, in termini omogenei, del 7,2% rispetto al 2021. La diminuzione aggregata è il risultato dell’andamento di segno opposto dei due principali macro-comparti: all’espansione del volume della raccolta premi nel settore Danni (+4,6%) si è contrapposto il calo più significativo registrato nel comparto Vita (-11,0%). L’incidenza dei premi totali (Vita e Danni) sul Prodotto Interno Lordo risulta perciò in calo attestandosi al 6,8% (era 7,8% nel 2021). Nonostante la contrazione del volume premi, le polizze Vita continuano a essere una delle forme più importanti di impiego per il risparmio gestito e rappresentano, in base ad una stima preliminare basata su dati trimestrali della Banca d’Italia, circa il 16% dello stock di attività finanziarie delle famiglie italiane.

La raccolta premi nei rami Vita è stata di poco superiore a 94 miliardi, in calo dell’11% rispetto al 2021 quando invece i premi crescevano del 4,5%. Il calo è stato determinato essenzialmente dalle polizze Unit-Linked (ramo III) e solo in modo marginale dalle polizze tradizionali (ramo I). Infatti, i premi di ramo III (Polizze Linked) sono diminuiti nel 2022 di oltre il 27% (per un ammontare che è sceso sotto i 29 miliardi), come conseguenza di una generalizzata volatilità dei mercati borsistici che hanno registrato – nel corso dell’anno – una riduzione significativa degli indici, con le quotazioni che hanno raggiunto valori inferiori a quelli del 2021. Anche i premi relativi ai contratti Vita tradizionali di ramo I – Vita umana si sono ridotti ma in misura più contenuta (-2,6%, con un volume di 60,6 miliardi) mentre i premi delle polizze tradizionali di ramo V – Capitalizzazione sono aumentati del 7,5% (con un volume di poco più di 1,3 miliardi). La sostanziale tenuta delle polizze Vita tradizionali dipende dal fatto che, a fronte di un contesto finanziario internazionale complicato, è rimasta appetibile la possibilità di investire in forme di risparmio che garantiscano almeno il mantenimento del capitale investito (spesso abbinato a rendimenti minimi).

Sono risultati in crescita, seppur con un’incidenza ancora molto contenuta sul volume complessivo del business Vita, anche i premi del ramo IV – Malattia (+25,1% e un volume di appena 222 milioni) e i premi del ramo VI – Fondi pensione (+33,3% e un volume di 3,2 miliardi). L’incidenza della raccolta Vita totale sul Prodotto Interno Lordo è risultata in diminuzione ed è pari al 4,9% nel 2022 (era 5,9% nel 2021).

Anche per effetto di una fase ciclica positiva del PIL (particolarmente nei mesi estivi), sostenuta dalla domanda nazionale, alla fine di dicembre 2022 i premi contabilizzati nei rami Danni delle imprese nazionali ed extra-europee sono risultati in crescita del 4,6% rispetto al 2021 per un volume di 35,7 miliardi.

Questo risultato è però l’effetto combinato di due andamenti opposti:

  • un ulteriore calo dei premi del ramo R.C. Auto (-2,1%);
  • un aumento significativo dei premi negli altri rami Danni (+8,2%).

La contrazione del ramo R.C. Auto è attribuibile al calo registrato dai premi medi che, in base alle stime associative, si sono ridotti nel 2022 del -2,4% e il cui effetto sul volume complessivo della raccolta è stato in parte compensato da un aumento del parco di veicoli assicurati (circa +1%).
La diminuzione del premio medio è il risultato sia di una revisione delle politiche tariffarie, che hanno accolto l’evidenza tecnica di una sinistrosità ancora inferiore all’anno precedente la pandemia, sia di una persistente e intensa pressione competitiva tra le imprese. Si è trattato, per questo ramo, dell’undicesimo anno di variazione negativa o nulla del premio medio praticato, che ha portato a un calo complessivo del volume premi dal 2011 al 2022 di oltre 6 miliardi in valore assoluto (di cui oltre 1,6 miliardi tra il 2019 e il 2022) e del 35% in termini percentuali (circa -12% nell’ultimo triennio).

Per quanto riguarda gli altri rami Danni, questi sono stati certamente influenzati dalla positiva fase ciclica del PIL la cui crescita è stata sostenuta dalla domanda nazionale ma anche da una forte espansione dei consumi delle famiglie. La crescita complessiva di questo comparto è stata dell’8,2% e sono risultati in aumento i premi di tutti i rami; quelli che hanno registrato una variazione positiva uguale o superiore alla media sono stati la R.C. generale (+8,2%), Altri danni ai beni (+8,3%), i rami Credito e Cauzione (+10,5%), Malattia (+12,5%), Trasporti (+13,8%) e il ramo Perdite Pecuniarie i cui premi crescono del 23,3%.

Hanno mostrato tassi di crescita inferiori alla media ma comunque positivi i rami: Infortuni (+4,3%), Incendio (+6,2%), Corpi veicoli terrestri (+6,3%), Tutela legale (+6,4%), Assistenza (+7,0%). Nel 2022, l’incidenza della raccolta Danni sul Prodotto Interno Lordo è pari all’1,9%, in linea con l’anno precedente.