Il regolamento sul metano dell’UE. Ridurre le emissioni

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Gli investitori nelle società petrolifere e del gas che operano in tutta l’UE potrebbero presto dover affrontare un aumento dei costi e maggiori requisiti di informativa mentre ci si sta avvicinando a nuove rigide regole sul metano.

Questa settimana le commissioni Industria e Ambiente del Parlamento europeo hanno adottato la loro posizione sul regolamento sul metano dell’UE, inteso a ridurre le emissioni di gas metano nel settore del petrolio e del gas. La misura a livello di UE è ampiamente considerata come la prima regolamentazione del suo genere per ridurre le emissioni di metano dal settore energetico. Tuttavia, l’estrazione del carbone e le importazioni di gas naturale sono escluse.

Discutendo del voto con Net Zero Investor, Flavia Sollazzo, senior director, EU Energy Transition presso l’Environmental Defense Fund Europe, ha spiegato che “quando il regolamento entrerà in vigore come concordato dal Parlamento europeo, l’industria del petrolio e del gas dovrà ottemperare a più efficienti obblighi di misurazione, rendicontazione e verifica dei rifiuti di metano, nonché di rilevazione e riparazione delle perdite”.

Sollazzo ha precisato che “il nuovo regolamento vieterà anche la pratica nociva del venting e del flaring tranne le situazioni di emergenza”. Per venting si intende lo sfiato, il rilascio diretto di gas metano nell’atmosfera. Lo sfiato si verifica in diversi punti del processo di sviluppo di petrolio e gas.
Più specificamente, il flaring è la pratica di bruciare gas ritenuto antieconomico da raccogliere e vendere. La torcia viene utilizzata anche per bruciare gas che altrimenti rappresenterebbero un problema per la sicurezza. È comune bruciare gas naturale che contiene idrogeno solforato (cioè gas acido), al fine di convertire il gas idrogeno solforato altamente tossico in composti meno tossici.

Il tema è balzato agli onori della cronaca l’autunno scorso, quando il presunto sabotaggio del gasdotto Nord Stream ha suscitato una diffusa preoccupazione per l’impatto ambientale della fuoriuscita di metano, segnalata dagli scienziati come la più grande mai registrata. Eppure, si tratta di una quantità pari a quella che l’industria del petrolio e del gas rilascia in tutto il mondo ogni due giorni, scrive Flavia Sollazzo.

Quando le stime definitive saranno determinate, il gas che fuoriesce dal disastro del gasdotto Nord Stream sarà probabilmente il più grande rilascio di metano registrato dall’industria del petrolio e del gas. Ma è sorprendente che queste emissioni catastrofiche rappresentino circa la stessa quantità di metano che l’industria rilascia in tutto il mondo ogni pochi giorni. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), l’industria globale emette 82,5 milioni di emissioni di metano all’anno.