Intelligenza artificiale. Approvato l’AI Act dal Parlamento europeo: tre categorie di rischio
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L’AI Act, la legge europea sull’intelligenza artificiale (AI), è la prima legge sull’AI da parte di un importante regolatore al mondo. La legge assegna le applicazioni dell’AI a tre categorie di rischio. In primo luogo, le applicazioni e i sistemi che creano un rischio inaccettabile, come il punteggio sociale gestito dal governo del tipo utilizzato in Cina; sono vietati.
In secondo luogo, le candidature ad alto rischio, come uno strumento di scansione dei CV che classifica i candidati al lavoro: sono soggette a requisiti legali specifici.
Infine, le applicazioni non esplicitamente vietate o elencate come ad alto rischio: sono in gran parte lasciate non regolamentate.
Il 14 giugno il Parlamento europeo ha votato a favore della legge sull’AI. I negoziati sono iniziati ufficialmente solo poche ore dopo. Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione negoziale sulla legge sull’intelligenza artificiale (AI) con 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astensioni prima dei colloqui con gli Stati membri dell’UE sulla forma finale della legge. Le norme garantirebbero che l’AI sviluppata e utilizzata in Europa sia pienamente in linea con i diritti e i valori dell’UE, tra cui il controllo umano, la sicurezza, la privacy, la trasparenza, la non discriminazione e il benessere sociale e ambientale.
AI e media
I media di servizio pubblico utilizzano i sistemi di intelligenza artificiale per produrre e fornire notizie, contenuti e servizi ai cittadini. Ad esempio, il progetto di notizie digitali guidato dall’EBU “A European Perspective” utilizza strumenti di raccomandazione e traduzione abilitati dall’intelligenza artificiale (Peach ed EuroVox) per fornire notizie in tempo reale, riviste dai team editoriali in lingua locale.
L’Unione europea di radiodiffusione è la principale alleanza mondiale di media di servizio pubblico, che rappresenta oltre un centinaio di organizzazioni in tutto il mondo. Nell’ottica di un servizio pubblico, l’obiettivo è fornire contenuti di portata mondiale attraverso i marchi Eurovision ed Euroradio e costruire un’etica fondante di solidarietà e cooperazione per creare un centro per l’apprendimento e la condivisione.
L’EBU fa anche parte del progetto europeo vera.ai che mira a sviluppare strumenti di intelligenza artificiale per combattere la disinformazione.
Le ultime novità
Le modifiche approvate dal Parlamento europeo miglioreranno molti aspetti dell’AI, in particolare nei seguenti settori:
- Il rapporto contribuirà a chiarire l’applicazione dei requisiti di trasparenza per l’uso di sistemi di intelligenza artificiale “deep fake” in opere e programmi creativi o di fantasia, garantendo che l’esperienza del pubblico non sia influenzata negativamente.
- Gli sviluppatori di sistemi di intelligenza artificiale generativa saranno tenuti a divulgare informazioni sui dati protetti da copyright utilizzati per addestrare sistemi di intelligenza artificiale generativa. Ciò contribuirà a far luce su come i contenuti multimediali vengono utilizzati per sviluppare tali strumenti.
- Il contesto dell’uso di un sistema di AI e il suo impatto sulla salute, la sicurezza e i diritti fondamentali degli utenti finali saranno presi maggiormente in considerazione per qualificare i sistemi di AI come ad alto rischio.
Le applicazioni di intelligenza artificiale influenzano le informazioni online prevedendo quali contenuti sono interessanti per l’audience, acquisiscono e analizzano i dati dai volti delle persone ritratte sia per motivi di sicurezza sia per personalizzare le pubblicità; ma si va anche oltre, ad esempio i dati vengono utilizzati per diagnosticare e curare il cancro. In altre parole, l’intelligenza artificiale influenzerà sempre più molti aspetti della vita di tutti i cittadini.
Uno standard globale
Come il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE nel 2018, l’EU AI Act potrebbe diventare uno standard globale, determinando fino a che punto l’AI possa avere un effetto positivo piuttosto che negativo sulla vita di tutti. Il regolamento dell’UE sull’AI sta già facendo scalpore a livello internazionale.