Nasce Base Popolare: Follini, Quagliarello e De Mita jr tra i fondatori. Partito popolare europeo favorevole

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La ufficialità arriverà solo in giornata, come riporta il sito www.agendapolitica.it Sarà una conferenza stampa a Roma, alla Camera dei Deputati, ad annunciare quella che, almeno per il momento, è una solo una nuova associazione culturale. Ma, si sa, da associazione a partito politico è un attimo, soprattutto quando all’orizzonte ci sono le Europee e ci sono tanti partiti dell’area centrista (da Azione ad Italia Viva) che non hanno la certezza del raggiungimento del quorum.

Base Popolare

Ed ecco allora Base Popolare – associazione culturale – della quale fanno parte, tra gli altri, l’ex assessore regionale al turismo Giuseppe De Mita, gli ex parlamentari Gaetano Quagliariello e Marco Follini. Questi i nomi piu’ importanti, poi lo spazio c’è, a cominciare dalla Campania, dalla quale provengono due dei fondatori del nuovo movimento politico che a Settembre inizierà anche una serie di iniziative pubbliche su tutto il territorio nazionale.

A dire il vero l’aprile scorso si era percepita qualche avvisaglia di cedimento, quando Marco Follini dichiarava ad adnkronos “Dopo un cinquantennio in cui un grande partito centrista è stato il motore immobile della vita repubblicana. E dopo un altro ventennio abbondante in cui gli eredi del centrismo che fu si sono prodigati per stemperare gli eccessi di un bipolarismo che aveva assunto tratti quasi selvatici nel nome della reciproca delegittimazione… in effetti lo spazio che resta a mezza via, negli interstizi tra il governo e l’opposizione, tra Meloni e Schlein, sembra a questo punto ridotto a poca cosa. Omaggio a un’opinione pubblica che mal sopporta il barcamenarsi, il dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Si potrebbe concludere che l’argomento è concluso, e che risulta vano ogni tentativo di coltivare quei territori che pure per molti, molti anni sono stati i luoghi nei quali la sapienza politica del Paese ha dato il meglio di sé”. Ma vecchia DC non cede mai: ecco perché Follini ripresenta con determinazione il suo programma centrista.

Oltre a Marco Follini, quattro legislature, ex vice presidente del Consiglio (governo Berlusconi del 2004), ex Dc, ex Udc, ex Pd, sarà di rilievo la figura di Gaetano Quagliariello, quattro legislature, ex ministro nel governo Letta del 2013, ex Pri, ex partito radicale, ex Forza Italia, e, come anticipato, la figura di Giuseppe De Mita (nipote dello scomparso Ciriaco), una legislatura e dal 2010 al 2013 vicepresidente della Regione Campania, ex Dc, ex Pd, ex Udc.

Altri personagi di rispetto saranno fra i fondatori: Mario Mauro, una legislatura più tre da europarlamentare, ministro nel governo Letta del 2013, ex Fi, ex Scelta Civica (Mario Monti), Giorgio Merlo, quattro legislature, ex Dc, ex Ppi, ex Pd, Angelo Sanza, dieci legislature, quattro volte sottosegretario (governi De Mita, Goria, Cossiga-Forlani-Spadolini, Andreotti), ex Dc, ex Fi, ex Udc, Lorenzo Dellai, una legislatura, ex sindaco di Trento, ex presidente del Trentino Alto Adige, ex Dc, ex Ppi, ex Scelta Civica e Francesco Maria Tuccillo, avvocato e segretario di Avocats sans frontières.

Il vertice del Partito popolare europeo ha espresso un apprezzamento che si concretizzerà nella presenza di Manfred Weber, capogruppo del Ppe, alla prima manifestazione ufficiale del movimento, a settembre. Secondo Follini: “La destra gode oggi di un vantaggio numerico e insieme di un vantaggio strategico. Il favore popolare è dalla sua, come dicono i numeri. E l’impossibilità di coalizzare tutti gli avversari accomunandoli in uno stesso cartello elettorale aggiunge una buona dose di fortuna ai numeri della maggioranza. Dunque, viene facile scommettere sulla stabilità, a meno di errori ed eventi che modifichino questo quadro un po’ idilliaco. Eppure tutti questi vantaggi contengono un’intima fragilità, che è legata alla profonda crisi del sistema politico. E dunque, se a quella crisi non verrà posto rimedio, è facile prevedere che prima o poi essa invaderà anche i giardini fioriti dell’attuale maggioranza di governo. Ma il rimedio sta per l’appunto in un comune disegno riformatore. Quel disegno che da mezzo secolo a questa parte viene continuamente evocato e che poi continuamente svanisce”.

La generazione Z

Sarà la generazione Z a raccogliere il messaggio della nascente Base Popolare? Potrebbe essere… se ci riferiamo a quanto più volte ha dichiarato negli ultimi mesi Marco Follini a proposito del bipolarismo rappresentato da Meloni e Schlein: “Ora, non è affatto detto che l’età più giovanile delle due leader del momento sia destinata a gettare un solido ponte tra due rive così lontane. Di mezzo, c’è l’esigenza (e la fatica, soprattutto) di ripristinare un minimo di comunicazione tra due mondi che hanno smesso di parlarsi e tanto più di capirsi. Impresa tutt’altro che facile. Che però varrebbe la pena almeno di tentare. La mia generazione ha avuto la fortuna di disporre di maestri attenti e curiosi, che guardavano verso di noi con una straordinaria capacità di ascolto. La nuova generazione parte da più lontano, e non è detto che arrivi a farsi prendere nella giusta considerazione. Ma se Meloni e Schlein – forti anche della loro età, non troppo attempata – e tutti gli altri e le altre, si chineranno su questo mondo con curiosità, pazienza e senza pregiudizio ne potrà venir fuori qualcosa di buono per la nostra tribolata democrazia”. 

E infatti Follini diceva: “La cosiddetta “generazione Z” si trova oggi largamente ai margini della politica e quasi disinteressata ai suoi esiti. E così, anche la politica più attenta e sensibile sembra afona, incapace di guardare al futuro parlandone con quanti di quel futuro si apprestano a diventare i padroni. Come se l’indifferenza avesse inavvertitamente preso il posto dei dialoghi polemici e concitati degli anni passati”.

Vediamo se Base Popolare saprà essere lo stimolo al cambiamento e alla rimozione dell’indifferenza.