La legge delega per la riforma fiscale è entrata in vigore

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“Il lavoro che è stato fatto non è di una parte politica, seppure una parte politica abbia creato la struttura portante di questo provvedimento, ma c’è stata condivisione su tanti punti con le forze di opposizione. Io mi sono permesso di definire questo un provvedimento epocale.

Il Viceministro all’Economia Maurizio Leo

Consentitemi di dire che così è, perché questa è una riforma che era attesa da tantissimi anni, dagli anni Settanta, quando un provvedimento analogo fu messo a terra da studiosi del calibro di Bruno Visentini, di Cesare Cosciani, di Gino De Gennaro” così commentava il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo durante la fase finale dell’iter.

La legge delega per la riforma fiscale (legge 111 del 9 agosto 2023) è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 189 del 14 agosto 2023 ed entrata in vigore ieri, 29 agosto. Il Governo ha 24 mesi di tempo per adottare i decreti legislativi necessari. In 48 mesi si avrà la revisione del sistema fiscale non solo per le imprese, ma per tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi, e in generale per tutti i cittadini.

La Legge delega per la riforma fiscale si suddivide in 23 articoli in cinque Titoli:

  • Titolo I: linee generali della legge delega e il calendario.  Criteri di riforma dello statuto del contribuente e regole del nuove interpello.
  • Titolo II: i tributi.
  • Titolo III: l’adempimento spontaneo e le sanzioni.
  • Titolo IV: i principi del riordino della normativa tributaria.
  • Titolo V: i criteri di riorganizzazione delle norme fiscali.

La riforma in dettaglio

  • articoli da 1 a 3 linee guida generali e calendario di attuazione della legge delega;
  • articolo 4 riforma dello statuto del contribuente e regole dell’interpello;
  • articoli da 5 a 9 imposte sul reddito, l’Irap e l’Iva;
  • articoli da 10 a 12 imposte indirette;
  • articoli 13 e 14 criteri per tributi locali e regionali;
  • articolo 15 giochi d’azzardo;
  • articoli da 16 a 19 base imponibile, adempimento spontaneo, accertamento, riscossione, controversie;
  • articolo 20 sanzioni;
  • articolo 21 aggiornamento normativa tributaria

Punti salienti

1) Detassazione tredicesima, straordinari e premi di produttività. Queste voci, fino a una certa soglia di reddito, non saranno più soggette a tassazione ordinaria ma sostitutiva (si è parlato del 15%) che permetterà di avere una maggiore entrata, ma solo per i redditi medio bassi.

2) Riforma dell’Irpef. Si avvia la riduzione delle aliquote Irpef, nel rispetto del principio di progressività sancito dalla Costituzione. Nel processo di transizione verso la flat tax, si inizierebbe a passare dagli attuali quattro scaglioni, a tre scaglioni di reddito e relative aliquote Irpef già dal prossimo anno.

3) Versamenti autonomi. Progressiva introduzione del cambiamento del carico fiscale fino ad arrivare ai versamenti mensili degli acconti e dei saldi. Probabile eliminazione del saldo di giugno e dell’acconto di novembre o eventuali rateizzazioni.

4) Superbollo e multe. Riordino delle tasse automobilistiche e delle multe (non solo per violazioni del codice della strada) con addebito diretto in banca e facilitazioni. Cancellazione del superbollo per le auto di grossa cilindrata con potenza superiore a 185 Kw.

5) Irap e Ires. LIrap potrebbe essere sostituita dal un’altra imposta con regole simili all’Ires, che a sua volta potrebbe essere ridotta con nuove caratteristiche più vantaggiose per il contribuente.

6) Iva. Razionalizzazione del numero delle aliquote secondo i criteri stabiliti dall’Ue con particolare attenzione a beni e servizi primari.

7) Concordato biennale partite Iva e PMI. Il Fisco calcolerà le imposte dovute sui redditi per il biennio successivo: chi accetta non riceverà contestazioni in caso di guadagni maggiori e avrà fin da subito la certezza degli importi che dovrà versare.

8) Pignoramenti. Velocizzazione del processo di riscossione

9) Cedolare secca. Estesa anche alle locazioni di immobili non adibiti ad uso abitativo, a favore di chi esercita attività di impresa, arti o professioni o nel caso dei commercianti. 

10) Sanzioni. Alleggerite quelle penali (dichiarazioni infedeli, ecc.). Chi comunica preventivamente l’esistenza del rischio fiscale non sarà soggetto al reato penale.

Altri aspetti

Gli enti locali potranno prevedere maggiore autonomia finanziaria e la possibilità di gestire liberamente le proprie finanze.
Cambierà la tassazione sui prodotti finanziari come Btp e Bot, obbligazioni, azioni, fondi e investimenti (attendiamo maggiori dettagli). La prima rilevante novità dovrebbe essere il superamento dell’attuale distinzione tra redditi di capitale e redditi diversi di natura finanziaria con la creazione di un’unica categoria reddituale. Inoltre viene prevista la “determinazione dei redditi di natura finanziaria sulla base del principio di cassa”, prevedendo la “possibilità di compensazione, comprendendo, oltre alle perdite derivanti dalla liquidazione di società ed enti e da qualsiasi rapporto avente ad oggetto l’impiego del capitale, anche i costi e gli oneri inerenti”.

Controlli anti evasione. Entrata in vigore di un nuovo algoritmo che si basa sull’incrocio di diversi dati del contribuente. I nuovi controlli previsti si basano sulla digitalizzazione dei dati, l’uso del Pos, la fatturazione elettronica e trasmissione telematica degli scontrini, per individuare i soggetti a rischio di evasione.

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