Transizione energetica, prospettive positive nonostante le turbolenze di breve termine

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La prima metà del 2023 è stata piuttosto impegnativa per molti segmenti dell’universo della transizione energetica globale, con molti settori che hanno registrato rendimenti volatili. Ad oggi, ad eccezione di alcuni comparti delle apparecchiature elettriche e della mobilità green, quasi tutti i sottosettori hanno sottoperformato il mercato più in generale.

A questa tendenza hanno contribuito tre fattori principali: le continue pressioni inflazionistiche e le interruzioni delle catene di approvvigionamento; l’inasprimento delle condizioni finanziarie da parte delle banche centrali e l’allentamento della domanda in alcuni mercati finali come il solare residenziale e la ricarica dei veicoli elettrici. Anche il rapido calo dei prezzi dell’energia non è stato d’aiuto.

È importante notare che si tratta di venti contrari di breve termine che non metteranno in discussione il potenziale di rendimento dell’azionario legato alla transizione energetica nel lungo periodo.

Prospettive più rosee guardando al 2024

I mercati della transizione energetica potrebbero continuare a sperimentare volatilità nella seconda metà dell’anno. Mentre alcuni mercati più esposti ai consumatori stanno già assistendo a un calo della domanda finale, il rischio di un rallentamento economico più ampio potrebbe portare a ulteriori pressioni. Allo stesso tempo, le potenziali minacce di inflazione strutturale potrebbero esercitare una nuova pressione al rialzo sui tassi di interesse e sulle valutazioni del settore.

Ma al di là della volatilità a breve termine, le prospettive future sono molto più rosee. Man mano che le catene di approvvigionamento si allentano, gli ordini vengono sbloccati grazie al sostegno politico e i consumatori e le imprese si adattano all’ambiente post-Covid, la domanda di tecnologie per la transizione energetica è destinata ad aumentare. Le aspettative di guadagno a medio termine si stanno spostando verso l’alto, dando fiducia che gli utili miglioreranno a partire dal 2024.

Questa attesa flessione degli utili, insieme alle valutazioni interessanti che abbiamo visto dall’inizio di quest’anno, potrebbe favorire una performance positiva per i titoli azionari legati transizione energetica.

Il nostro posizionamento per i prossimi mesi

Continuiamo ad adottare un approccio equilibrato alla costruzione del portafoglio nei vari sottosettori, concentrandoci sugli investimenti nelle aziende leader di mercato con valutazioni fondamentali interessanti nelle diverse fasi della catena del valore.

In particolare, ci concentriamo su due gruppi di aziende. Il primo è costituito da aziende sotto pressione a causa di venti contrari ciclici, ma con un forte potenziale di crescita strutturale degli utili e valutazioni molto interessanti. Si tratta di aziende che operano nel settore delle attrezzature eoliche, della ricarica dei veicoli elettrici, del solare residenziale, delle batterie e dello stoccaggio e dell’idrogeno.

In secondo luogo, ci piacciono le aziende che continuano a registrare un forte slancio degli utili grazie a un sostegno sia strutturale che ciclico, dove le valutazioni sono ancora ragionevoli. Si tratta di aziende del settore delle apparecchiature elettriche, della trasmissione e distribuzione e delle apparecchiature solari.

Infine, pur prevedendo un’ulteriore volatilità, abbiamo iniziato a impiegare la riserva di liquidità che abbiamo tenuto da parte negli ultimi 18 mesi per proteggere il capitale nel mercato.

Con il ripristino delle valutazioni e il miglioramento delle prospettive degli utili a medio termine, vediamo opportunità di rischio-rendimento sempre più interessanti nelle aziende che si riveleranno vincitrici a lungo termine lungo la catena del valore della transizione energetica.