Banche e assicurazioni, per i clienti c’è un deficit di innovazione e sostenibilità

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Il settore bancario e assicurativo italiano fatica ad avviare una rivoluzione ecologica e digitale. E’ la sintesi del sondaggio di Aifin, un think tank italiano indipendente specializzato sul settore finanziario. Secondo la ricerca, realizzata dall’istituto di ricerca MarketLab su un campione di mille clienti tra i 18 e i 75 anni, il comparto si colloca infatti solo all’ottavo posto tra quelli considerati più innovativi mentre scende addirittura al 20esimo quando il parametro oggetto di valutazione diventa il rispetto dell’ambiente. Giudizio che non esclude comunque l’importanza strategica dei due fattori, perché quasi la metà degli intervistati si dice maggiormente propensa a scegliere un istituto virtuoso.

Una parte rilevante di italiani non considera il nostro Paese innovativo né tanto mento impegnato sul tema della sostenibilità. Ben il 39% del campione si dice infatti “incerto” nell’attribuire all’Italia la prima definizione, mentre la cifra sale al 42% nel caso della seconda. Tra chi ha espresso invece un’opinione definita (sì o no), prevale addirittura una percezione più negativa che positiva, rafforzata anche da una scarsa fiducia nella capacità di promuovere adeguate politiche. Mentre circa l’80% degli intervistati ritiene che uno specifico e adeguato impegno sui i due fronti possa favorire la crescita economica e la competitività.

Banche e assicurazioni si collocano solo all’ottavo posto per innovazione e al ventesimo per sostenibilità. Tuttavia, gli intervistati riconoscono che il potenziale per incidere sia ampio: il 58% ritiene infatti che istituti verdi e tecnologici possano favorire la crescita economica e la competitività del sistema Paese, mentre il 51% è convinto siano in grado di fare da volano sul fronte dell’impronta ecologica. Il presidente di Aifin Sergio Spaccavento afferma: “Vista la fondamentale funzione che giocano nel sistema economico e sociale (pagamenti, credito, risparmio e investimenti, trasferimento dei rischi), integrare obiettivi Esg nell’innovazione delle istituzioni finanziarie potrebbe avere impatti estremamente positivi”.

Il cliente

Quanto alla dimensione strategica, il 44% degli intervistati si dichiara favorevole al cambiamento per una banca o assicurazione più innovativa e sostenibile. Ma, se il dato conferma che le due variabili possono essere fonti di vantaggio competitivo anche per le istituzioni finanziarie, la ricerca nel suo complesso evidenzia come ci siano ancora da superare molte barriere all’adozione dell’innovazione. Prima che tra gli operatori del settore, da parte dei destinatari dei prodotti e dei servizi che questo settore ha da offrire. “C’è un tema di adeguata generazione di value for money dalla tecnologia ma anche di comprensione della stessa così come dei rischi percepiti”, spiega Spaccavento. Ecco perché, dal suo punto di vista, i player del comparto dovrebbero “non solo migliorare la loro capacità di innovare, preferibilmente coinvolgendo il cliente nel relativo processo, ma anche comunicare e spiegare meglio l’innovazione portata sul mercato”.

Da FocusRisparmio