Emancipazione femminile e uguaglianza di genere. Il nuovo Women’s Empowerment Index

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Il nuovo rapporto globale di UN Women e UNDP United Nations Development Programme
UN Women is the UN organization delivering programmes, policies and standards that uphold women’s human rights — 

Il nuovo Women’s Empowerment Index si concentra sulla misurazione del potere e della libertà delle donne di fare delle scelte e cogliere le opportunità della vita. È il primo indice del genere delle Nazioni Unite che include la violenza contro le donne come voce specifica: valuta il divario di genere in quattro dimensioni dello sviluppo umano: salute, istruzione, inclusione e processo decisionale. Insieme, questi dati forniscono un quadro più completo dei progressi compiuti dai Paesi verso l’emancipazione femminile e uguaglianza di genere.
Gli indici rappresentano un contributo chiave al momento di fare il punto sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) del 2023 e uno strumento per promuovere gli sforzi per raggiungere l’obiettivo di uguaglianza di genere.

Un affezionato lettore di LMF ci scrive, a proposito dell’articolo su questo tema pubblicato dal Corriere della Sera, e della relativa tabella esplicativa (vedasi immagine qui a fianco) “Il Corriere non ha ancora capito (anche se io l’ho scritto a Fontana) che le tabelle servono a chiarire e spiegare. Tabelle da interpretare non servono anzi peggio. A parte gli acronimi, ci ho messo un po’ a capire che maggiore di 1 era percentuale di donne inferiore al dovuto. All’inizio a buon senso pensavo che maggiore di uno fosse meglio e non capivo…”

In effetti però, il valore più alto è quello dove la popolazione femminile sta meglio. Il massimo raggiungibile, in teoria, è il valore 2, ovvero la somma massima dei valori 1 + 1 dei due indici.

“Quanto alla posizione dei singoli Stati” ribadisce il Corriere “l’Italia è collocata molto male, perlomeno rispetto alle 31 nazioni con i migliori risultati di empowerment e di gender gap tra cui i maggiori Paesi europei oltre a Usa, Canada, Australia e Singapore. Il nostro Paese è al 29esimo posto, seguito solo
da Ungheria e Repubblica Ceca, ma preceduto da tutte le Repubbliche baltiche, Bulgaria, Serbia, Croazia e Singapore. In testa la Svezia con 1,753 seguita da Islanda (1,730), Norvegia (1,689), Australia (1,675), Belgio (1,670) e Francia (1,653): Italia appunto 29esima con 1,467″

Cerchiamo di affrontare l’argomento da un’altra angolazione, con l’intento di massima chiarezza, che contraddistingue la nostra testata.

La maggior parte della popolazione femminile vive in Paesi con ampi divari di genere, secondo il recente rapporto delle Nazioni Unite

Nessun Paese ha raggiunto la piena parità di genere e meno dell’1% delle donne e delle ragazze vive in un Paese con un’elevata emancipazione femminile o un piccolo divario di genere, secondo un nuovo rapporto globale di UN Women e UNDP

L’analisi di 114 Paesi ha rilevato che il potere e la libertà delle donne di fare scelte e cogliere le opportunità rimangono in gran parte limitati. La scarsa emancipazione delle donne e i grandi divari di genere sono all’ordine del giorno. Secondo il WEI Women’s Empowerment Index a livello globale le donne hanno la possibilità di raggiungere in media solo il 60% del loro pieno potenziale, Raggiungono, in media, il 72% di ciò che gli uomini ottengono. Questi deficit e disparità di empowerment sono dannosi non solo per il benessere e il progresso delle donne, ma anche per il progresso umano.

“Con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, la comunità globale si è impegnata fortemente a favore dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione delle donne. Tuttavia, con questi nuovi indici possiamo vedere chiaramente che, in tutti i paesi, il pieno potenziale delle donne rimane non realizzato e che ampi divari di genere continuano a essere all’ordine del giorno, ostacolando e rallentando così il progresso nella realizzazione di tutti gli Obiettivi”, ha affermato il Direttore esecutivo di UN Women, Sima Bahous. (foto a destra). “Sono quindi necessari sforzi costanti per mantenere la promessa dell’uguaglianza di genere, garantire i diritti umani delle donne e delle ragazze e garantire che le loro libertà fondamentali siano pienamente realizzate”, ha concluso.

Il Rapporto evidenzia inoltre che meno dell’1% delle donne e delle ragazze vive in Paesi con elevati livelli di emancipazione femminile ed elevata parità di genere, mentre più del 90% della popolazione femminile mondiale – 3,1 miliardi di donne e ragazze – vive in Paesi caratterizzati da un ampio deficit di emancipazione femminile e un ampio divario di genere.

“Questa analisi illuminante mostra che un maggiore sviluppo umano non è di per sé una condizione sufficiente, poiché più della metà dei paesi con risultati bassi e medi nell’Indice sull’empowerment femminile e nell’Indice di parità globale rientrano nei gruppi di sviluppo umano molto alto e alto”, ha affermato l’amministratore dell’UNDP United Nations Development Programme, Achim Steiner. “Troppe donne e ragazze vivono in Paesi che consentono loro di raggiungere solo una frazione del loro potenziale e queste nuove intuizioni sono in definitiva progettate per contribuire a realizzare un cambiamento reale – per persone reali”.

Gli obiettivi suggeriti dall’interpretazione degli indici

Gli indici rivelano la necessità di un’azione politica globale nei seguenti settori:
1. Politiche sanitarie: sostenere e promuovere una vita lunga e sana per tutti, con particolare attenzione all’accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva.
2. Uguaglianza nell’istruzione: affrontare le lacune nelle competenze e nella qualità dell’istruzione, soprattutto in settori come le materie STEM, per dare più potere alle donne e alle ragazze nell’era digitale.
3. Equilibrio tra lavoro e vita privata e sostegno alle famiglie: investire in politiche e servizi che affrontino l’equilibrio tra lavoro e vita privata, compresi servizi di assistenza all’infanzia di qualità e a prezzi accessibili, programmi di congedo parentale e modalità di lavoro flessibili.
4. Parità di partecipazione delle donne: fissare obiettivi e piani d’azione per raggiungere la parità di genere in tutte le sfere della vita pubblica ed eliminare leggi e regolamenti discriminatori che frenano le donne.
5. Violenza contro le donne: attuare misure globali incentrate sulla prevenzione, sul cambiamento delle norme sociali e sull’eliminazione di leggi e politiche discriminatorie.

Gli indici fungono da catalizzatore per il cambiamento, consentendo un monitoraggio e una valutazione completi dei progressi e delle lacune tra i Paesi. Arrivano in un momento critico, in cui le sfide globali minacciano di minare lo sviluppo umano e di esacerbare le disparità di genere esistenti. Sfruttando questi indici, i policy maker, le parti interessate e le comunità possono intraprendere azioni informate e accelerare il viaggio verso un mondo più equo e inclusivo.
Per accedere al rapporto cliccare qui