La Fed mantiene un orientamento restrittivo

Martin van Vliet, Global Macro Strategist di Robeco -

Come ipotesi di base, prevediamo che la Fed effettuerà un ulteriore rialzo di 25 punti base, che probabilmente avverrà a novembre. I funzionari della Fed hanno comunicato che le proprie decisioni sono sempre più legate ai dati. I dati sull’inflazione di giugno e luglio si sono rivelati in linea con le aspettative, o addirittura hanno sorpreso un po’ in senso dovish. I dati sul mercato del lavoro, come le offerte di impiego, suggeriscono che le condizioni si stanno gradualmente normalizzando. Tuttavia, la Fed avrà sentimenti contrastanti sulle condizioni economiche, dato che la crescita della spesa dei consumatori continua a essere più forte del previsto. Da questo punto di vista, si può parlare di un altro rialzo. Un nuovo rialzo significa correre il rischio di un inasprimento ingiustificato. Tale rischio sarebbe più elevato se i tassi venissero alzati a settembre piuttosto che a novembre, in quanto il mercato attualmente attribuisce una bassa probabilità a un rialzo a settembre. D’altra parte, se i tassi non venissero alzati, gli operatori potrebbero anticipare le attese sui futuri tagli dei tassi di riferimento, provocando un prematuro allentamento delle condizioni finanziarie. Ciò sarebbe poco auspicabile per la Fed. Danneggerebbe la sua credibilità nella lotta all’inflazione e un danno del genere sarebbe difficile da riparare. A causa di queste considerazioni sulla gestione del rischio, la Fed continuerà probabilmente a mantenere un approccio restrittivo finché non ci sarà l’urgenza di cambiare. Ciò suggerisce che, se dovesse fare una pausa a settembre, probabilmente ci si aspetta un rialzo dei tassi a novembre.

Un nuovo rialzo, mentre l’inflazione core continua a scendere, aiuterebbe a convincere il mercato che la Fed è seriamente intenzionata a raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2%. Un ulteriore rialzo potrebbe danneggiare inutilmente l’economia, ma la Fed è convinta che un raffreddamento troppo rapido dell’economia possa essere facilmente contenuto con un taglio dei tassi.

Con la fase di rialzo del ciclo probabilmente quasi conclusa, dopo la riunione di novembre dovrebbe iniziare un nuovo capitolo. Questa fase sarà probabilmente caratterizzata da una forward guidance per cui i tassi potrebbero rimanere in territorio restrittivo per molto tempo.

Un ulteriore calo dell’inflazione core, verso livelli inferiori al 3%, creerà le condizioni per un taglio dei tassi. Ma è improbabile che un’inflazione più bassa possa da sola forzare la mano alla Fed. Un indebolimento della crescita e soprattutto delle condizioni del mercato del lavoro sarà un fattore più convincente per indurre il FOMC a prendere in considerazione un taglio dei tassi. A causa della tenuta dei recenti dati sulla crescita, abbiamo posticipato di tre mesi la nostra previsione per il primo taglio dei tassi da parte della Fed a giugno del prossimo anno.