L’oro continua a brillare tra inflazione e conflitti

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Gli eventi che negli ultimi anni hanno animato i mercati, dalla pandemia all’inflazione e fino all’escalation dei conflitti in tutto il mondo, stanno spingendo sempre più risparmiatori a guardare con maggiore attenzione all’oro, ritenuto da sempre il safe-haven per eccellenza per assicurare il portafoglio. Nel corso del 2023, anche le Banche Centrali hanno riposto particolare attenzione nei confronti del metallo giallo. Eric Strand, CEO di AuAg Funds e partner di HANetf, analizza il contesto attuale per individuare le ragioni dietro agli ultimi movimenti e i possibili scenari per questa commodity nel prossimo futuro.

La società di Strand, AuAg Funds, insieme alla piattaforma white-label di ETF ed ETC HANetf, ha quotato nel luglio 2021 l’AuAg ESG Gold Mining UCITS ETF (Ticker: ESGO), un prodotto che offre una esposizione ad una selezione best-in-class di 25 società estrattive di oro, rispondenti ai principi di estrazione sostenibile, pertanto classificato come art. 8 della SFDR dell’Unione Europea.

Proprio in questi giorni, per la precisione in data 25/10/2023, l’ETF ha raggiunto i 61,8 milioni di dollari di masse in gestione dalla data di lancio.

“Nel corso degli ultimi due anni l’oro ha raggiunto i massimi storici in tutte le principali valute di riferimento, come dollaro, euro e sterline. Nonostante il recente calo, negli ultimi cinque anni il metallo giallo ha registrato un aumento del 51,5% in USD, periodo in cui abbiamo avuto sia un dollaro forte che un ciclo di rialzo dei tassi d’interesse rapido e costante. Per un investitore, è essenziale ricordare che la valuta in cui si opera è importante tanto quanto il tema su cui investe. Il World Gold Council afferma che nella prima metà del 2023 è stato stabilito un nuovo record di acquisti di oro da parte delle Banche Centrali, circa 387 tonnellate, e i sondaggi di WGC mostrano che il sentiment di queste Istituzioni verso l’oro resta positivo. Nonostante i diversi membri di BCE e FDE ritengano di poter continuare a mantenere alti i tassi d’interesse per un periodo prolungato, prevediamo che la prossima tendenza dovrà inevitabilmente essere un ciclo di tagli dei tassi, con il conseguente indebolimento del dollaro. Questo avverrà non appena il sistema finanziario non sarà più in grado di sostenere l’onere dei costi derivanti dai prezzi elevati. Durante la grande crisi finanziaria del debito nel 2008, il mondo aveva poco più di 200.000 miliardi di dollari di debito. Oggi, nel 2023, abbiamo superato complessivamente i 300 trilioni di dollari. Non sarà possibile mantenere ancora a lungo tassi di interesse elevati su questi grandi debiti. Ci aspettiamo che il prossimo ciclo di riduzione dei tassi d’interesse avvenga sicuramente prima di quanto le Banche Centrali vorrebbero e l’oro reagirà con un nuovo slancio verso l’alto non appena il mercato percepirà che stiamo per avvicinarci a questo momento, e dagli ultimi movimenti possiamo notare come i grandi investitori si stanno già posizionando per questo scenario rialzista dell’oro.”