Investimenti tematici: i ‘must’ per evitare le mode del momento

David Docherty, Investment Director, Thematics, Schroders -

Gli investimenti tematici sono decollati negli ultimi anni. Al 1° luglio 2023, gli asset in gestione del comparto tematico a livello globale ammontavano a 400 miliardi di dollari, con un aumento dell’11% rispetto alla fine dello scorso anno (secondo i dati di Goldman Sachs).

Tuttavia, le performance deludenti di alcuni fondi hanno portato investitori e commentatori a chiedersi se gli investimenti tematici privilegino lo stile rispetto alla sostanza, e l’hype rispetto ai rendimenti. L’accusa che viene mossa ai fondi tematici è che, al momento del lancio, il tema potrebbe essere già stato esaurito o che questo possa – come sostengono gli scettici a vario titolo – scambiare le mode o i cicli a breve termine per una crescita secolare a più lungo termine.

Come rispondere alle accuse contro gli investimenti tematici?

A nostro avviso, gli investimenti tematici richiedono disciplina per riuscire a individuare temi d’investimento potenti e di lungo periodo.

Per evitare le mode a breve termine, i temi devono essere duraturi. A tal fine, riteniamo che sia essenziale lavorare all’interno di una cornice più ampia. Al centro c’è la nostra idea che i temi più forti siano quelli in cui l’ingegno umano stimola l’innovazione per affrontare gli squilibri globali. Questi squilibri possono essere tra le persone e il pianeta, o tra la domanda e l’offerta nei singoli settori. Riteniamo che questo approccio sia fondamentale per dare priorità agli aspetti strutturali rispetto a quelli congiunturali e di moda.

Deve inoltre esserci spazio di rialzo per evitare di pagare troppo i titoli: una volta individuata l’attrattiva fondamentale di un tema, è necessario identificare le potenziali società in cui investire e formulare un giudizio sulle loro prospettive e valutazioni prevalenti, compreso l’andamento del prezzo delle azioni. Ciò è fondamentale per contrastare l’eccesso di esuberanza che alcuni osservatori temono.

Anche la creazione di un universo d’investimento tematico è fondamentale. Deve essere sufficientemente ampio da consentire al gestore di portafoglio di navigare in un tema in evoluzione, pur essendo sufficientemente ristretto da garantire l’esposizione precisa al tema ricercato dal cliente. Trovare questo equilibrio è fondamentale affinché la strategia d’investimento abbia l’autenticità richiesta dai gestori di portafoglio e dagli investitori finali.

È qui che la gestione attiva diventa cruciale: quando si tratta di temi, l’investimento attivo non riguarda solo la selezione dei titoli in portafoglio. È anche fondamentale adottare un approccio attivo nella costruzione dell’universo d’investimento.

L’importanza dell’universo di investimento

Gli universi di investimento non devono essere né troppo grandi né troppo piccoli. Ad esempio, in Schroders siamo giunti alla conclusione che la robotica non poteva essere un tema a sé stante. Esiste solo un piccolo numero di aziende dedicate alla produzione di robot e riteniamo che non sia sufficiente a formare un universo d’investimento, anche se si includono le aziende fornitrici.

Riteniamo invece che l’automazione sia un potente sottotema all’interno di una più ampia strategia di produzione smart e preferiamo questo a un tema specifico sulla robotica.

Un universo d’investimento ben costruito consente ai gestori di portafoglio di navigare all’interno del tema con una serie di sottotemi diversi. L’attrattiva d’investimento di questi sottotemi può fluttuare in funzione dell’andamento del tema più in generale.

Ad esempio, il tema della transizione energetica abbraccia una catena del valore che va dai parchi eolici ai contatori smart, con un’esposizione ai settori dei consumatori, dell’industria e delle utility. Al contempo, il tema del cibo e dell’acqua sostenibili si estende dal campo alla tavola, con opportunità in diversi sottotemi che affrontano l’imperativo a lungo termine di fornire cibo e acqua in modo ecologico a una popolazione mondiale in crescita.

La selezione dei titoli rimane cruciale

Tuttavia, anche all’interno di un universo d’investimento accuratamente costruito, un approccio attivo alla selezione dei titoli è essenziale. Può fornire un’esposizione significativa e superiore all’indice alle società quando un tema si sta sviluppando e quando riteniamo che le prospettive di queste aziende non si riflettano nei prezzi azionari prevalenti. Seguendo un approccio attivo, i gestori possono anche evitare le grandi componenti dell’indice che potrebbero essere diventate costose e “sovradimensionate” man mano che un tema matura.

Un approccio attivo è ancora più importante quando un tema diventa il “preferito del mese” e i capitali iniziano ad affluire. Gli investitori attivi hanno la flessibilità di allocare il capitale ai titoli che ritengono abbiano le migliori prospettive e il maggior rialzo potenziale in termini del prezzo delle azioni. Al contrario, l’investimento passivo è poco flessibile e molto meno capace di ottenere un’esposizione adeguata alle opportunità di investimento emergenti in temi in evoluzione. Un approccio attivo consente inoltre di portare avanti un’attività di engagement con le società in cui si investe per individuare e affrontare i potenziali rischi di sostenibilità.

Perché scegliere gli investimenti tematici

Crediamo che sia sbagliato escludere i fondi tematici e rischiare di perdere le opportunità che il cambiamento porta con sé. Riteniamo che i temi siano uno strumento importante per gli investitori e che la crescita degli investimenti tematici continuerà. Investire in modo tematico significa acquisire un’esposizione alle forze che plasmeranno il futuro, mentre il ritmo del cambiamento accelera. Le potenti tendenze globali di lungo periodo stanno trasformando il mondo, e stanno anche creando una grande quantità di opportunità di investimento.