L’Inps lancia la versione aggiornata del simulatore pensionistico

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L’Inps ha reso noto di avere rilasciato l’innovativa versione del simulatore “Pensami – PENsione A Misura”, che permette agli utenti di simulare il proprio futuro pensionistico senza la necessità di effettuare alcuna registrazione, inserendo solo pochi dati, sia anagrafici che contributivi. Da adesso, rende noto l’Ente previdenziale, è possibile sapere, tra l’altro, se e quando accedere alle nuove pensioni “Anticipata flessibile” e “Opzione donna” in base alla Legge di bilancio 2023 ed eventualmente, salvare e stampare i risultati della simulazione.

La nuova iniziativa si colloca nell’ambito delle attività progettuali previste dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Parallelamente allo sviluppo della versione web, nell’ottica di accesso multicanale, le nuove funzioni di “Pensiami – PENSione A MIsura” sono state implementate anche sull’app per dispositivi mobili “INPS Mobile” per Android e iOS. Con il nuovo intervento viene arricchito un fondamentale strumento di consulenza pensionistica “di prima istanza” e uno strumento di diffusione della cultura previdenziale in un Paese come il nostro che si caratterizza per un frequente incedere di riforme delle pensioni con un sentimento diffuso di “provvisorio” nei cittadini , spesso fermi nell’attendere un prossimo intervento di riordino.

Ma quanto ne sanno gli italiani di pensione? Secondo l’ultimo Rapporto del Comitato nazionale
dell’Educazione finanziaria in collaborazione con BVA Doxa, si conferma la bassa conoscenza dei concetti di base previdenziali (meno del 50% risponde correttamente), ad un livello addirittura inferiore a quello raggiunto per la conoscenza di concetti finanziari.

Emerge una complessiva overconfidence rispetto alle proprie nozioni previdenziali di base (soprattutto in relazione al funzionamento della previdenza pubblica) e tale sovrastima è generalmente più alta per gli uomini e per le classi di età più giovani). È confermata poi la diffusa consapevolezza della necessità di una pianificazione finanziaria ai fini previdenziali , registrando per tutti gli anni d’indagine una percentuale elevata, oltre il 70% ‐ con l’eccezione delle fasce più giovani (18‐34 anni) . Solo il 17 % del campione è iscritto alla previdenza complementare ed è più probabile che siano coloro che hanno una conoscenza finanziaria elevata.

L’accumulazione di risparmi pensionistici è limitata (il 66% degli iscritti ha accumulato un montante che non supera i 50 mila euro) e si osserva un gap di genere nel risparmio pensionistico. Tra le ragioni della mancata adesione alla previdenza complementare prevale la presenza di vincoli di bilancio alla creazione di risparmi (26,5%); i più giovani preferiscono procrastinare le decisioni previdenziali.