Trimestrali, luci e ombre sui bilanci: Exxon e Chevron, Amazon, Meta e JP Morgan

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L’occhio attento degli investitori continua ad indagare sulle pubblicazioni delle trimestrali per tentare di cogliere potenziali segnali dai bilanci societari. Nonostante il quadro macroeconomico e geopolitico resti incerto – con la possibilità di un’escalation negativa per quanto riguarda il secondo – gli utili societari si stanno dimostrando decisamente migliori delle previsioni. Secondo i dati di FactSet, circa il 49% delle società dell’S&P 500 hanno rilasciato i propri utili, con il 78% che ha pubblicato risultati oltre le stime del consensus sugli EPS, valore superiore alla media a 5 anni. Tuttavia, ci sono alcuni segnali di un possibile rallentamento. A settembre l’indice di fiducia dei consumatori Usa ha toccato il minimo da 4 mesi mentre il tasso di crescita delle assunzioni nel terzo trimestre è rallentato al livello più basso dalla pandemia. Anche sul piano societario ci sono state luci ed ombre. Macy’s, il grande magazzino newyorkese fondato nel 1858, ha sottolineato diverse difficoltà dovute al ritardo nei pagamenti sulle carte di credito, mentre la catena di articoli sportivi Dick’s Sporting Goods ha ridotto il proprio l’outlook sui profitti a causa della crescita debole. Non si salvano neppure le Big Tech, tra cui Apple e Alphabet, con quest’ultima che ha mostrato segnali di rallentamento nel segmento del cloud, cosa che ha portato le sue azioni a perdere circa il 10% in Borsa.

Alcune delusioni, però, arrivano anche dal settore energetico, in particolare quello petrolifero. I giganti Exxon e Chevron hanno mancato lievemente le aspettative con una crescita modesta degli utili, dovuta ai prezzi del benchmark WTI che, nel trimestre appena trascorso, sono stati in media inferiori del 10% rispetto allo stesso periodo del 2022. Ci sono segnali di sofferenza anche per le aziende dove i ricavi internazionali hanno un peso importante. La forza del dollaro ha infatti portato riduzioni nelle vendite a causa dell’effetto cambio. Guardando invece a chi ha fatto meglio delle previsioni, Meta ha rilasciato EPS di $4,39 contro $1,64 stimati. Basti pensare che se fosse stata esclusa dal relativo settore dei servizi di comunicazione, la crescita degli utili del comparto sarebbe stata del 28,5% contro il 42,2% effettivo. Altre ottime pubblicazioni includono Amazon e i bancari JPMorgan e Wells Fargo mentre in Europa Shell e Novo Nordisk hanno segnato risultati record. La situazione delineata fino ad ora ci fa quindi credere che le buone performance di alcuni settori siano dovute ad un’estrema polarizzazione dei risultati aziendali.