Dove investire quando arriverà il rallentamento economico?

Team di gestione di Pharus -

Rallentamento economico

La settimana scorsa è stata la settimana dei dati sul mercato del lavoro, che hanno mandato segnali diversi.
In primis sono arrivati segnali di un mercato apparentemente resiliente da tre principali indicatori:

· Il tasso di disoccupazione è sceso dal 3,9% al 3,7%;
· La forza lavoro è aumentata di 532.000, portando il tasso di partecipazione alla forza lavoro al 62,83%, un nuovo massimo post-pandemia;
· Infine il numero di nuovi occupati è uscito a 199.000 unità sopra al Consensus di 180.000.

Segnali di rallentamento, invece, sono arrivati dai dati dei posti di lavoro vacanti che sono stati peggiori delle attese. Questo numero è molto importante per le future decisioni della FED, dato che diversi studi evidenziano che per far rientrare l’inflazione sotto controllo il numero di posti vacanti per ogni disoccupato debba essere riportato sotto a 1. Questo rapporto era a 2 pochi mesi fa ed oggi è a 1.3, quindi si può dire che la FED con i tassi elevati sta riuscendo a ridurre questo rapporto (grafico di seguito).

La domanda che sorge spontanea è: questi dati sul lavoro sono stati positivi o negativi? La nostra visione è che i dati del lavoro evidenziano un rallentamento ancora poco percepito dal mercato. Vediamo due motivazioni a supporto di questa visione.

In primis l’aumento dei nuovi occupati è aumentato di 30.000 unità nella produzione automobilistica dovuto al ritorno dei lavoratori dallo sciopero, quindi un dato straordinario.
In secondo luogo, questi dati sono poco affidabili e sovrastimano i dati effettivi. Basti pensare che mediamente questi dati sono stati rivisti nei mesi successivi al ribasso di -40 mila unità nel 2023, una media di revisioni al ribasso mai registrata nella storia e che ha portato le revisioni annuali a 372 mila unità. L’impressione è che il mercato del lavoro stia deteriorando più velocemente di quanto il consensus si attenda.

Come investire

In questo contesto di rallentamento economico, l’investimento deve seguire il valore sia sull’azionario che sull’obbligazionario. Valore sull’azionario che si traduce nel sovra-pesare settori e aziende leader che hanno già nei prezzi un rallentamento economico e sotto-pesare segmenti del mercato dove le aspettative sono un po’ troppo elevate e che quindi in caso di rallentamento potrebbero correggere maggiormente. Anche il rialzo dell’azionario nel mese di dicembre sta andando in questa direzione, guidato dalle aziende rimaste maggiormente indietro.

Partiamo dall’indice azionario americano equi pesato che continua a mostrare una valutazione molto interessante a 16x, a sconto del 20% rispetto dell’SP500 (grafico di seguito).
In secondo luogo, le piccole aziende americane hanno già subito una recessione nei prezzi, di circa un -20% di correzione degli utili. Basti pensare che circa il 60% delle aziende del Russel 2000 ha corretto di almeno il 40% dai massimi.

In terzo luogo, l’azionario Europeo continua a mostrare valutazioni molto interessanti, con un rapporto prezzo su utili a 12.7 volte, sulla parte bassa della sua storia e a sconto del 15% dalla sua media. In Europa, inoltre, troviamo diverse aziende leader a sconto che mostrano profili di crescita degli utili molto interessanti.

Per quanto concerne i settori, continuiamo a preferire i settori difensivi: utilities-health care e consumi non discrezionali, ai quali aggiungiamo i finanziari, che hanno già nei prezzi un forte rallentamento.
Il valore sull’obbligazionario si traduce invece nel costruire posizioni allungando la duration su governativi e investment grade.

Guardando alla storia, siamo entrati in un periodo di tempo che mediamente dura da un anno a un anno e mezzo, periodo in cui i tassi rimangono fermi. Questo periodo permette agli investitori di cogliere l’opportunità di allungare la loro duration, perché è sempre capitato che ad un certo punto arrivi un evento inatteso che porti le Banche Centrali a dover tagliare i tassi per andare a sostenere la crescita economica.

In conclusione, per affrontare questo rallentamento riteniamo sia fondamentale focalizzarsi sul valore sia sull’azionario che sull’obbligazionario. Valore che ci porta a cogliere grandi opportunità a basso rischio che si focalizzano sull’azionario di settori e aziende che hanno già nei prezzi il rallentamento e, sull’obbligazionario, ci porta ad allungare la duration.