2024, un intenso calendario politico in Asia, opzione per la continuità visti i buoni risultati economici

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Il 2024 potrebbe essere un anno importante per la politica asiatica, con paesi che rappresentano la metà della popolazione della regione che si recheranno alle urne. Le elezioni in Bangladesh e Taiwan sono già alle spalle, ma nei prossimi mesi sono in programma tornate elettorali in Pakistan, Indonesia, Corea del Sud, India, Mongolia e Sri Lanka. Data la crescente frammentazione geopolitica e l’aumento del sentiment anti-establishment a livello globale, uno scenario di questo tipo sarebbe normalmente fonte di grande preoccupazione per i mercati. La solida performance economica e le riforme nei Paesi più grandi, tra cui India e Indonesia, fanno però sì che i leader in carica siano relativamente ben posizionati. A nostro avviso, ciò è di buon auspicio per la continuità delle politiche e la stabilità macroeconomica a lungo termine in questi Paesi.

Il 14 febbraio si terranno le elezioni presidenziali e legislative in Indonesia. Il presidente uscente, Joko Widodo, rimane popolare e il suo sostegno a Prabowo Subianto, attuale ministro della Difesa, ha chiaramente rafforzato le prospettive di quest’ultimo. I recenti sondaggi mostrano Prabowo in forte vantaggio sui suoi rivali. Prabowo e Ganjar hanno entrambi fatto campagna elettorale su una piattaforma di continuità politica e una loro vittoria significherebbe continuare a porre l’accento sugli investimenti nella lavorazione dei minerali, sullo sviluppo delle infrastrutture e sull’integrazione commerciale regionale. Alcune delle promesse elettorali di Prabowo sono state tuttavia di natura populista e quindi la sua scelta sul ministro delle Finanze sarà tenuta sotto stretta osservazione dai mercati.

Le elezioni legislative in India si terranno probabilmente tra aprile e maggio. Il Bharatiya Janata Party (Bjp) del Primo Ministro Narendra Modi rimane favorito grazie ai buoni risultati economici, alle recenti vittorie nelle elezioni statali e alla persistente popolarità di Modi. Una vittoria del Bjp comporterebbe il proseguimento delle iniziative esistenti per rilanciare il settore manifatturiero e rafforzare le infrastrutture. Riteniamo che sarebbe mantenuta l’attenzione sul rafforzamento della difesa e dei settori tecnologici cruciali, oltre a porre l’accento sulle energie rinnovabili. D’altro canto, un risultato elettorale improbabile che produca un parlamento diviso e, infine, un governo di coalizione frammentato, potrebbe riportare alla memoria la paralisi politica e smorzare pesantemente il sentiment del mercato.

Nel complesso, rimaniamo costruttivi sia sull’Indonesia sia sull’India e non ci aspettiamo che i risultati delle elezioni modifichino significativamente le rispettive traiettorie economiche. Detto questo, i mercati stanno già scontando un risultato positivo. Eventuali sorprese negative, come esiti inattesi delle elezioni o l’allontanamento del vincitore dalle promesse fondamentali, potrebbero catalizzare la volatilità del mercato e sono quindi da monitorare.