Mercato azionario positivo ancora guidato dal Tech. Nel breve, view prudente.

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Il mercato toro è ancora guidato dal vigore del settore IT (tecnologico), ma non si tratta solo di questo. Al di fuori dell’IT, i settori ciclici stanno superando quelli difensivi grazie al buon andamento degli indicatori anticipatori e dei salari reali.

Inoltre, le condizioni finanziarie e la liquidità della Fed (riserve bancarie) rimangono favorevoli, con gli indici a sorpresa macro per gli Stati Uniti, l’area euro (EA) e la Cina in territorio positivo. Infine, i bilanci delle imprese e la dinamica dei flussi di cassa rimangono sani. In questo senso, i futuri tagli dei tassi e un contesto macro più costruttivo nel 2025 dovrebbero continuare a essere di supporto, contribuendo a spiegare l’aumento degli annunci di buyback.

Il settore tecnologico statunitense ha suscitato un tale interesse da rappresentare il 36% del peso totale dell’indice S&P 500, un record. Questo comporta dei rischi per l’indice più ampio, che rimane ostaggio delle fortune dell’IT. Detto questo, dobbiamo ammettere che gli utili sono stati buoni finora, battendo quelli del mercato: dal 2018, gli utili dell’AI (7 titoli) hanno superato quelli dell’SPX di quasi il 120%, una sovraperformance simile del rendimento totale dell’AI rispetto al mercato statunitense.

Anche la volatilità rimane molto bassa e potrebbe aver raggiunto un minimo ciclico se si considerano i consueti effetti ritardati dell’aumento dei tassi della Fed e dell’inversione di lunga durata della curva dei rendimenti (rendimento 10y-2y).

Gli analisti stanno diventando più fiduciosi nelle loro stime sugli utili: la dispersione delle loro previsioni intorno alla media sta diminuendo rapidamente, innescando anche una riduzione del premio per il rischio. A questo proposito, la stagione dei bilanci del quarto trimestre ha contribuito a rafforzare la fiducia. La crescita degli EPS ( utile per azione) statunitensi su base annua è positiva e pari al 7,2%, mentre quella delle vendite mostra un +4,1%. Entrambi sono migliori rispetto al terzo trimetre.

Tutto bene allora? Riteniamo che il mercato abbia già anticipato ottime notizie e sia diventato più vulnerabile. Nel brevissimo termine, il buon momento potrebbe continuare, ma preferiamo mantenere una posizione quasi neutrale. Dopo il rally degli ultimi 3 mesi, l’upside a 12 mesi dell’indice UEM si è ridotto. Per gli Stati Uniti, ci stiamo anche avvicinando alla fascia superiore del nostro range di target: 5.200 per l’SPX, sulla base delle previsioni di consenso sugli utili piuttosto che della nostra più prudente previsione. Lo stesso vale per il Giappone. Per la Svizzera vediamo un maggior margine di rialzo. In secondo luogo, la liquidità della Fed potrebbe iniziare a diminuire nei prossimi mesi a causa del Quantitative Tightening. Fattori critici come guerre e incertezza politica (recentemente in aumento) sono ulteriori fonti di rischio.

I mercati emergenti sembrano a buon mercato in base alla valutazione. Detto questo, rimaniamo cauti a causa del calo delle sorprese macro e delle revisioni degli EPS più deboli. Sovrappeso per Corea, Cina e India.

Nell’area euro, portiamo i servizi di pubblica utilità a neutrali e il software a un sottopeso più ampio. Riduciamo il sottopeso dei finanziari diversificati collocando i materiali e il settore della difesa a un leggero sovrappeso. Sovrappeso: Banche, Beni durevoli, Energia, Alimentari e bevande, HC, Difesa e Materiali. Tabacco., Health Care, Difesa e Materiali. Sottopeso: Auto, Professional Communication Services, Assicurazioni, Media, Real Estate, Software, Telecom.