Inflazione sotto zero: nessun aumento per le pensioni

di Walter Quattrocchi -
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Nel 2016 non scatterà l’adeguamento, data la probabile variazione negativa dei prezzi. E per il 2015 occorrerà restituire qualcosa…

Con l’inflazione sotto zero, niente aumenti delle pensioni nel 2016, anzi toccherà restituire qualcosa all’Inps. È questa la previsione che si può fare, sulla base degli indici Istat dei prezzi al consumo disponibili, per quanto riguarda l’adeguamento all’inflazione dei trattamenti previdenziali nel 2016.

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Appare assai improbabile che l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie, risultato a settembre in calo dello 0,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e dello 0,4% rispetto ad agosto, possa tornare positivo entro l’approvazione della legge di Stabilità 2016 (per i trattamenti previdenziali si prende come riferimento l’indice Foi relativo alle famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi e non l’indice Nic relativo all’intera collettività).

Insieme alla mancata rivalutazione provvisoria per il 2016 (la legge del 1992 prevede che il meccanismo della perequazione provvisoria a inizio anno non possa essere a debito sui trattamenti previdenziali), verrà applicata anche quella definitiva per il 2015, risultata anch’essa sfavorevole ai pensionati: a inizio anno infatti era stato riconosciuto http://www.lamiaprevidenza.it/index.php?option=com_content&view=article&id=34365 un adeguamento al costo della vita pari allo 0,3%, totale per gli assegni più bassi, e parziale (in base ad aliquote decrescenti) per gli altri.

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Per il 2015 però il tasso definitivo dei prezzi al consumo è stato fissato nello 0,2%, per cui a gennaio e febbraio l’Inps opererà delle trattenute a conguaglio. Per una pensione pari, nel 2014, a mille euro lordi al mese, si dovranno per esempio restituire 13 euro complessivi.