Inflazione sotto zero: nessun aumento per le pensioni
Nel 2016 non scatterà l’adeguamento, data la probabile variazione negativa dei prezzi. E per il 2015 occorrerà restituire qualcosa…
Con l’inflazione sotto zero, niente aumenti delle pensioni nel 2016, anzi toccherà restituire qualcosa all’Inps. È questa la previsione che si può fare, sulla base degli indici Istat dei prezzi al consumo disponibili, per quanto riguarda l’adeguamento all’inflazione dei trattamenti previdenziali nel 2016.
Appare assai improbabile che l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie, risultato a settembre in calo dello 0,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e dello 0,4% rispetto ad agosto, possa tornare positivo entro l’approvazione della legge di Stabilità 2016 (per i trattamenti previdenziali si prende come riferimento l’indice Foi relativo alle famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi e non l’indice Nic relativo all’intera collettività).
Insieme alla mancata rivalutazione provvisoria per il 2016 (la legge del 1992 prevede che il meccanismo della perequazione provvisoria a inizio anno non possa essere a debito sui trattamenti previdenziali), verrà applicata anche quella definitiva per il 2015, risultata anch’essa sfavorevole ai pensionati: a inizio anno infatti era stato riconosciuto http://www.lamiaprevidenza.it/index.php?option=com_content&view=article&id=34365 un adeguamento al costo della vita pari allo 0,3%, totale per gli assegni più bassi, e parziale (in base ad aliquote decrescenti) per gli altri.
Per il 2015 però il tasso definitivo dei prezzi al consumo è stato fissato nello 0,2%, per cui a gennaio e febbraio l’Inps opererà delle trattenute a conguaglio. Per una pensione pari, nel 2014, a mille euro lordi al mese, si dovranno per esempio restituire 13 euro complessivi.