“Buste arancioni”, forse è la volta buona

di Walter Quattrocchi -
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Il presidente Inps Tito Boeri ha annunciato che le lettere con le simulazioni delle future pensioni saranno inviate a casa di 7 milioni di lavoratori a partire da aprile

L’Inps invierà la “busta arancione”, una lettera con la simulazione della futura pensione, a casa di 7 milioni di lavoratori italiani. Lo ha detto il presidente dell’Istituto, Tito Boeri, che confida di iniziare con l’invio prima di metà di aprile al ritmo di 150 mila lettere al giorno. I primi a ricevere le lettere saranno i dipendenti privati.

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Il progetto “La mia pensione”, già annunciato più volte ma mai realizzato se non nella versione on line,  si realizza grazie ad una collaborazione con l’Agid – Agenzia per l’Italia digitale. La busta arancione viene infatti associata al progetto Spid, il nuovo Pin unico per la digitalizzazione degli italiani, condotto dall’Agid.

Per questa operazione l’Inps impegnerà un milione di euro, e l’Agid 2,5 milioni di euro.

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La busta conterrà un prospetto dell’estratto conto contributivo, la simulazione di base della futura pensione e l’invito a richiedere Spid, il nuovo Pin unico digitale che consentirà di accedere a tutte le funzionalità aggiuntive offerte dal servizio on line di simulazione della pensione.

Inoltre i cittadini verranno informati dei vantaggi introdotti dalla nuova identità digitale unica Spid, per l’accesso a tutti i servizi della pubblica amministrazione e dei privati che aderiranno.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di riuscire a raggiungere diverse fasce di popolazione: secondo i dati Istat, nel 2015, soltanto il 60% degli italiani si è connesso a Internet e appena il 30% degli utenti ha utilizzato la rete per interagire con la pubblica amministrazione.

E proprio le persone che attualmente non sono digitalizzate sono quelle che hanno più necessità di informazioni sul loro futuro previdenziale, di una maggiore consapevolezza finanziaria e di informazioni sui vantaggi derivanti dall’utilizzo dei servizi online.

L’Inps, prima amministrazione centrale ad aver implementato già dal 15 marzo Spid, sottolinea che si impegnerà ad accelerare il processo di digitalizzazione dei propri servizi attraverso l’implementazione di PagoPa, il sistema unico per i pagamenti elettronici della pubblica amministrazione, a contribuire al processo di identificazione del domicilio digitale del cittadino, che verrà gestito dall’Anagrafe nazionale della popolazione residente, e a favorire la migrazione verso le nuove identità digitali Spid degli utenti già in possesso di un Pin Inps.