Bce: bene l’Eurozona, ma l’Italia resta indietro

di redazione -

L’economia della regione è in ripresa, afferma Francoforte, ma il nostro paese non ha avuto la crescita attesa in termini di Pil pro capite

L’Eurozona è in ripresa e il contesto macroeconomico potrebbe migliorare ancora nella seconda parte dell’anno. Ma l’Italia è il paese che, dopo l’introduzione dell’euro, ha registrato i risultati peggiori in termini di crescita del Pil pro capite. La Banca centrale europea, nel suo bollettino economico, non fa sconti al nostro paese: l’introduzione della moneta unica avrebbe dovuto favorire la convergenza fra le 12 economie dell’eurozona, ma l’Italia è rimasta indietro.

Dall’analisi della Bce emerge poi una situazione nel complesso positiva per Eurolandia. Nel secondo trimestre si è confermata una crescita moderata, con un ulteriore ampliamento della ripresa economica. E ci sono buone prospettive per la domanda interna che dovrebbe essere sostenuta dalle misure della stessa Bce, ma anche dai singoli paesi con i progressi sulle riforme strutturali e il risanamento dei conti, e da fattori congiunturali come il basso prezzo del petrolio e le esportazioni in ripresa.

“L’inflazione ha raggiunto il livello minimo agli inizi dell’anno, tornando in territorio positivo negli ultimi mesi”, aggiunge il bollettino, anche se le informazioni disponibili e i prezzi attuali dei future sul petrolio lasciano prevedere che l’inflazione dovrebbe rimanere bassa nei prossimi mesi, per risalire solo alla fine dell’anno, e rafforzarsi nel 2016 e nel 2017.