Petrolio, prezzi sempre più giù

di redazione -

La debolezza dell’economia cinese affonda il barile: il Brent a Londra è sceso fino a 48,24 dollari, ai minimi da oltre sei mesi. il Wti americano è a quota 43,78

La debolezza del commercio cinese, rilevata negli ultimi dati del National Statistics Bureau deprime ulteriormente i già deboli prezzi del petrolio.
A metà della seduta odierna, sul mercato londinese, il futures sul greggio Brent ha toccato i minimi di oltre sei mesi scendendo fino a 48,24 dollari al barile per poi recuperare qualcosa a quota 48,63 dollari.
Stessa sorte per l’oro nero americano Wti, che intorno a mezzogiorno viaggiava a 43,78 dollari.

I dati macroeconomici cinesi, nonostante mostrino importazioni di petrolio ancora elevate, offrono tuttavia un quadro complessivo del commercio più debole e aumentano i timori per il mercato delle commodities.
Le importazioni di greggio di Pechino sono cresciute a luglio del 4,1%, ma la bilancia commerciale ha visto anche un calo complessivo delle esportazioni dell’8,3%.
In aggiunta i prezzi alla produzione sono scesi al minimo da fine 2009.

Al di là della contingenza cinese, per il greggio mondiale permane una situazione di sovrapproduzione che da molti mesi ne deprime i prezzi.