Crisi bancarie: aumenta il rischio per Pechino

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Secondo la Banca dei regolamenti internazionali (Bri) crescono i pericoli per i prossimi tre anni. In bilico anche Brasile e Turchia. In frenata le emissioni di bond

Il netto rallentamento dell’economia cinese preoccupa la “banca delle banche centrali”, ovvero la Bank of International Settlements (Bri, la Banca dei regolamenti internazionali) che nel suo ultimo rapporto trimestrale segnala come i rischi di una crisi bancaria a Pechino nei prossimi tre anni siano aumentati al maggior livello.
Tra i paesi emergenti, il pericolo di un tracollo degli istituti di credito è cresciuto anche per Brasile e Turchia, dice la Bri.

In Cina è in corso un deflusso di capitali da parte delle banche misurato in 109 miliardi di dollari nel solo primo trimestre e che potrebbe proseguire anche nel terzo trimestre.
Nel frattempo, tra gennaio e giugno di quest’anno, risultano in frenata le emissioni di bond nei paesi emergenti.

La Banca dei regolamenti internazionale riunisce 60 istituti centrali e ha come missione quella di promuovere la stabilità monetaria e la cooperazione internazionale. Una settimana fa il suo board ha eletto l’attuale capo della Bundesbank, Jens Weidmann, nuovo presidente.
Weidmann prende il posto del francese Christian Noyer, con un mandato di tre anni a partire dal prossimo primo novembre.