A picco l’export svizzero di orologi

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A settembre -7,9%, soprattutto per il calo della domanda in Cina e Hong Kong. Il super-franco affonda tutte le esportazioni ma non la bilancia commerciale

La forza del franco svizzero rispetto alle altre maggiori valute deprime tutte le esportazioni elvetiche e, in particolare, uno dei prodotti emblema del paese: gli orologi.
A settembre l’export ha registrato un vero e proprio crollo del 7,9% (nominale) a quota 1,81 miliardi.
Oltre al caro-franco, che ha reso più costose le merci desinate all’Europa, a pesare sulle pessima performance di uno dei comparti industriali di forza della Svizzera è stato l’indebolimento della domanda in Cina e Hong Kong.

Ma non solo soltanto le vendite di orologi a segnare il passo, soffrono infatti tutte le esportazioni di prodotti Swiss Made.
Secondo i dati della Federal Customs Administration, sempre a settembre, l’export complessivo è calato del 2,9% in termini reali e del 3,8% in termini nominali, a quota 16,95 miliardi di franchi.
Anche le importazioni risultano in flessione, con un calo dell’1,5% in termini reali e dell’8,56% in termini nominali, portandosi a quota 13,9 miliardi di franchi.

Tutto ciò, comunque, non produce per ora un impatto negativo sulla bilancia commerciale del paese che, invece, ha registrato a settembre un surplus di 3,05 miliardi di franchi svizzeri, in miglioramento rispetto ai 2,86 miliardi del mese precedente e decisamente al di sopra delle attese degli analisti.