Fondi e gestioni: ottobre segna il passo, ma il 2015 è da record

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Nei primi dieci mesi dell’anno raccolti 126 miliardi di euro, contro i 110 dello stesso periodo del 2014. In rosso Intesa Sanpaolo

Raccolta positiva, ma sotto i livelli massimi, in ottobre, per l’industria del risparmio gestito italiano. Nel complesso, come ha comunicato oggi Assogestioni, le nuove sottoscrizioni hanno superato i riscatti per 5 miliardi di euro, contro gli 8,7 di settembre, un dato che già aveva segnato un rallentamento rispetto alla prima parte dell’anno.

La raccolta netta è stabile per i fondi di investimento (2,9 miliardi contro i 2,8 di ottobre), mentre le gestioni patrimoniali sono scese dai 5,9 miliardi del mese precedente (una cifra peraltro insolitamente elevata) a 2,2 miliardi.

Nel complesso tuttavia il mercato italiano si avvia ad archiviare un anno record: nei primi dieci mesi del 2015 sono stati raccolti complessivamente 126 miliardi di euro, contro i 110 del 2014 che, fino a ora, era stato l’anno migliore dal 1999. 

E il patrimonio ha raggiunto il nuovo massimo storico di 1.816 miliardi (era a 1.536 miliardi un anno fa).

Tornando ai dati di ottobre, i fondi flessibili si confermano in testa alle preferenze degli investitori, con una raccolta di 2,8 miliardi. Bene anche gli azionari, a 1,6 miliardi. Proseguono invece i deflussi dai fondi obbligazionari (meno 1,3 miliardi). E invertono la tendenza i monetari, che registrano un saldo negativo tra raccolta e riscatti per 0,4 miliardi (da più 1 miliardo).

A livello di singoli gruppi, spicca il dato di Intesa Sanpaolo, che registra una raccolta netta negativa, nel mese di ottobre, di un miliardo di euro. Segno più per Pioneer (1,1 miliardi), Generali (0,9 miliardi) e Anima (0,8 miliardi).