Oltre il 10% dei pensionati vive con meno di 500 euro al mese

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Secondo il bilancio sociale dell’Inps relativo allo scorso anno, quasi la metà riceve un reddito inferiore ai mille euro al mese

Quasi la metà dei pensionati dell’Inps, il 45,2%, ha un reddito da pensione inferiore ai mille euro al mese. Di questi, il 14,3%, 2,2 milioni, non arriva nemmeno a 500 euro di pensione. E solo 650 mila sono incassano ogni mese almeno 3 mila euro di rendita.

Sono alcuni dei tantissimi numeri che si leggono nel bilancio sociale 2012 dell’Inps pubblicato oggi, un documento che analizza più diffusamente l’”impatto sociale” delle prestazioni erogate dall’istituto. Che è una realtà davvero pesante per l’economia del nostro paese: eroga pensioni a 7,2 milioni di italiani, intermedia il 48% del Pil, assicura il 98% dei lavoratori.

E gli effetti della crisi si fanno sentire sui suoi conti. Le entrate contributive si sono ridotte di 2,5 miliardi mentre sono aumentati di 9,7 miliardi (più 11,6%) i trasferimenti dello Stato. E sono cresciute le spese sostenute dall’istituto per i cosiddetti “ammortizzatori sociali”: più 19% rispetto al 2011, da 19,1 a 22,7 miliardi. Circa la metà di questa cifra è riferita ai “contributi figurativi”, contributi cioè che vengono accreditati per periodi di inattività, per esempio in caso di disoccupazione.

L’aumento della spesa per gli ammortizzatori sociali ha contribuito, insieme al disavanzo dell’Inpdap (l’istituto dei dipendenti pubblici, assorbito dall’Inps con il suo deficit) al saldo negativo per 9,8 miliardi nel bilancio 2012 dell’Inps.

Ma il 2012 è stato anche il primo annuo di attuazione della riforma Fornero. E anche questo ha influito sui conti dell’Inps. Si sono ridotte sia le nuove prestazioni pensionistiche (meno 7,4%), sia la spesa complessiva annua (meno 7,7% per un totale di circa 9,3 miliardi).

I pensionati pubblici hanno percepito, in media, gli importi più elevati: il loro reddito da pensione nel 2012 è stato in media di 1.948 euro al mese, superiore di oltre 700 euro rispetto ai 1.223 euro medi dei dipendenti nel settore privato. La differenza dipende anche dal numero di anni lavorati, ed è più evidente tra le donne: la pensione per le donne del fondo lavoratori dipendenti è di 826 euro medi contro i 1.613 di quelle del settore pubblico. Per artigiani e commercianti il reddito da pensione si ferma, in media, sotto i mille euro.

Il settore pubblico è anche quello che ha visto la contrazione maggiore del numero dei dipendenti, passati da 3,23 milioni a 3,1 milioni. A causa del blocco del turn over e dei numerosi pensionamenti registrati nel 2012, i lavoratori sono scesi a 130 mila unità (il 4% in meno), e le entrate contributive ex Inpdap sono calate di 4,78 miliardi (meno 8,2%).