Più donne nei Cda delle quotate

di Rosaria Barrile -

Secondo l’ultimo rapporto della Consob sulla corporate governance, a fine dello scorso giugno, la percentuale era del 27,6%. Ma nel ruolo di Ad sono solo 16

In lenta ascesa le quote “rosa” nei Consigli di amministrazione delle società quotate in Borsa. A fine giugno 2015, il 27,6% dei posti di consigliere è ricoperto da donne, un valore più che raddoppiato rispetto all’11,6% del 2012. Il dato che conferma quanto già aveva sottolineato a novembre Standard Ethics, l’agenzia europea specializzata nell’analisi della responsabilità sociale delle imprese, arriva questa volta direttamente dalla Consob.

Secondo il quarto rapporto annuale sulla “corporate governance” delle società italiane quotate in Borsa, relativo al 2014, la maggioranza delle donne che siedono nei consigli d’amministrazione ricopre il ruolo di amministratore indipendente mentre solo 16 quello di amministratore delegato (così come già avveniva nel 2014).

Se si guarda ai numeri assoluti, la presenza femminile nei cda è passata dalle 170 donne nel 2008 alle 621 a giugno del 2015, anche grazie all’effetto della legge, che prescrive che almeno il 20% dei consiglieri di amministrazione delle società quotate siano donne.

Se si prendono in considerazione i diversi segmenti del mercato, emerge come la percentuale più alta di donne (il 29,3%) sieda nei Cda delle società del Ftse Mib. Nelle Mid Cap la percentuale si ferma al 25,8%.

La percentuale più elevata per tipologia di business, si trova invece nel settore dei servizi con il 28,5%, seguita dal mondo della finanza con il 27,6%.

Fra le 40 società dei Ftse Mib, nel 2015 Unipol, Tod’s, Italcementi e Azimut rispettavano alla lettera la legge: le consigliere erano infatti, per tutte e quattro le società, il 20% esatto. Decisamente meglio Banca Mps con sette donne su 14 consiglieri, Anima Holding con quattro donne su nove ed Enel Green Power con quattro su dieci. A seguire, con percentuali di poco inferiori al 40%, Telecom Italia, UnipolSai, Finmeccanica, Generali e Unicredit.