Piazza Affari chiude in rosso. A picco Ferragamo e Banco Popolare

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Il Ftse Mib cede l’1,95% dopo una seduta molto volatile. Male Bper, Popolare Milano e Anima. In verde Mps e Saipem

La Borsa milanese chiude una seduta molto volatile con l’indice Ftse Mib in calo dell’1,95%, ai minimi di giornata. Dopo il rialzo di ieri, e dopo una mattina in altalena, il listino è passato in territorio decisamente negativo. Male anche le altre piazze europee, con ribassi ampiamente superiori al punto percentuale, e anche New York è in rosso all’inizio della seduta.

Sui listini pesano i cattivi dati macro economici arrivati oggi sia dagli Usa sia dall’Europa, e in particolare dalla Germania dove i dati sul Pil del quarto trimestre 2015 confermano il rallentamento dell’economia, mentre l’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese, in febbraio è sceso più delle attesea 105,7 punti, dai 106,7 del mese precedente. 

Dagli Stati Uniti le cattive notizie riguardano l’attività manifatturiera (l’indice Fed di Richmond è crollato a meno quattro punti dai più due di gennaio) e l’indice di fiducia dei consumatori, calato a 92,2 punti dai 97,8 del mese precedente.

L’euro viaggia a 1,1020 contro il dollaro, ai minimi da inizio febbraio. Stabile lo spread Btp-Bund, a 135 punti base; il titolo decennale italiano rende l’1,53%.

In piazza Affari ampi ribassi per il comparto bancario, con l’eccezione di Mps, salita dell’1,96%. Pesanti invece Banco Popolare (meno 4,22%), Popolare Emilia Romagna (meno 3,79%), Popolare Milano (meno 2,95%), Intesa Sanpaolo (meno 2,66%), Unicredit (meno 2,57%) e Mediobanca (meno 2,49%).

La maglia nera del Ftse Mib va tuttavia a Salvatore Ferragamo, che lascia sul terreno il 4,43%. Tra i maggiori ribassi anche Tenaris (meno 3,64%), Anima Holding (meno 3,57%), Buzzi Unicem (meno 3,24%). Exor e Fca hanno perso circa il 3%, Ferrari il 2%.

Tra i titoli in controtendenza anche Saipem, su dell’1,57%. E’ stata annunciata oggi la sottoscrizione, da parte del consorzio di garanzia, del 12,2% delle azioni ordinarie di nuova emissione, per un controvalore complessivo di circa 427 milioni di euro.