Usa, due sorprese negative dai dati macro

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Scende inaspettatamente l’indice Pmi di Chicago e lo stesso flop si registra nei passaggi di proprietà della abitazioni. Cresce l’incertezza sulle scelte della Fed in materia di tassi

La buona notizia, giunta solo venerdì scorso dal versante del Pil nel quarto trimestre 2015 (la variazione è stata del più 1%, e non dello 0,7% calcolato in precedenza), appare offuscata da due dati macroeconomici resi noti oggi e, purtroppo, di segno nettamente negativo.

L’indice Pmi di Chicago, che misura l’attività economica nel Midwest americano, a febbraio si è contratto a sorpresa a quota 47,6 punti, dai 55,6 punti di gennaio. Un calo era atteso dagli analisti, ma non così ampio: gli esperti si aspettavano infatti un ridimensionamenti limitato a quota 53 punti.

Non solo. Un’altra sorpresa negativa è arrivata dal versante dei passaggi di proprietà delle case che a gennaio sono risultati in discesa del 2,5% (dato destagionalizzato) rispetto al precedente mese di dicembre.
La rilevazione, comunicata dalla National Association of Realtor, è risultata nettamente peggiore delle attese degli economisti, che avevano scommesso su un rialzo dello 0,5%, dopo il +0,9% di dicembre.

In presenza di statistiche macroeconomiche Usa contraddittorie, cresce la difficoltà della Fed di decidere per un’ulteriore stretta dei tassi di interesse il prossimo mese. E, di conseguenza, aumenta il nervosismo sui mercati finanziari, su cui le misure della banca centrale statunitense hanno un notevole impatto.