Europa, frena anche il commercio

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In marzo le vendite al consumo sono calate, rispetto a febbraio, dello 0,5% nell’Eurozona e dello 0,7% nell’Ue

Nel marzo 2016 le vendite al dettaglio hanno registrato, nell’Eurozona, un calo dello 0,5% rispetto a febbraio. Nell’Unione europea a 28 paesi il calo è stato dello 0,7%. Lo comunica Eurostat. Su base annuale, aggiunge l’ufficio statistico europeo, si è avuta una crescita sia nell’Eurozona (più 2,1%) sia nell’Ue (più 2,1%).

Il calo rispetto a febbraio, nell’area euro, è dovuto in particolare a una diminuzione delle vendite nel settore “alimentari, bevande e tabacco” (meno 1,5%), prodotti non alimentari (meno 0,5%) e carburanti per auto (meno 0,4%).

Tra gli stati membri dell’Ue i cali maggiori sono stati in Portogallo (meno 5,2%), Danimarca (meno 3,9%) ed Estonia (meno 1,8%). Vendite al dettaglio in crescita, invece, soprattutto in Finlandia (più 1,1%), Slovacchia (più 1,1%) e Bulgaria (più 0,8%). Non è disponibile il dato relativo all’Italia.

La crescita delle vendite al dettaglio su base annuale, nell’Eurozona, è dovuta in particolare ai carburanti per auto (più 2,5%), prodotti non alimentari (più 2,1%) e “alimentari, bevande e tabacco” (più 1,5%).

Tra i 28 paesi membri dell’Unione, i maggiori aumenti nelle vendite al dettaglio si sono registrati in Romania (più 18,4%), Lussemburgo (più 14,8%) e Irlanda (più 6,1%). I cali maggiori si sono registrati in Danimarca (meno 4,9%) e Belgio (meno 2,2%).