Imprese: diminuiscono i fallimenti

-

Nel primo trimestre, secondo l’Osservatorio Cerved, si sono ridotti del 4,5%. Forte il calo nelle costruzioni e al Sud

Un calo del 4,5%, che sale al 10% al Sud e del 12% nell’edilizia, ovvero in un’area e in un settore particolarmente colpiti dalla crisi degli ultimi anni. I dati dell’Osservatorio del Cerved attestano una decisa riduzione dei fallimenti e delle altre procedure concorsuali, in Italia, nel primo trimestre del 2016. 

“Il 2016 si è aperto all’insegna della continuità con i positivi risultati del 2015”, commenta Marco Nespolo, amministratore delegato di Cerved, “che suggeriscono un atterraggio morbido dopo l’impennata dei default degli scorsi anni: prosegue il calo dei fallimenti e, a ritmi più intensi, quello delle altre procedure concorsuali, favorito dal minore utilizzo del concordato preventivo”.

Sono 3,6 mila le imprese che hanno aperto una procedura fallimentare nei primi tre mesi del 2016: il numero dei fallimenti, pur rimanendo su livelli storicamente elevati, torna quindi vicino al dato del 2013, confermando il trend decrescente osservato negli scorsi mesi. 

A guidare il calo, a livello di settori, è l’edilizia (-12,4% rispetto al primo trimestre 2015); più contenuta la riduzione nel terziario (-1,9%), che si conferma il settore con il maggior numero di procedure, e nell’industria (-1,2%).

Dal punto di vista geografico il Mezzogiorno traina il trend positivo, con i fallimenti che per la prima volta in due anni scendono sotto quota mille (915, -9,7% rispetto ai primi tre mesi del 2015). In calo anche le procedure nel Nord Ovest (-5,1%) e, a ritmi più contenuti, nel Nord Est (-2%). Nel Centro si registra invece lo stesso livello di procedure fallimentari aperte nel 2015.

Secondo l’Osservatorio del Cerved, inoltre, prosegue il calo delle procedure concorsuali diverse dai fallimenti, diminuite di oltre un quinto rispetto a un anno prima. Sono diminuiti soprattutto i concordati preventivi (-29,5% annuo). La contrazione dei concordati preventivi, spiega Cerved, è dovuta, da una parte, all’effetto della riforma approvata lo scorso agosto e all’introduzione di soglie per i creditori non garantiti nei concordati liquidatori e, dall’altra, alla forte diminuzione dei concordati in bianco, calati del 40% rispetto al primo trimestre 2015 e del 70% rispetto alle oltre 1,5 mila domande presentate nei primi tre mesi del 2013.

In contro tendenza le liquidazioni volontarie di società in bonis, che interrompono un trend positivo iniziato a fine 2013: nel primo trimestre gli imprenditori che hanno chiuso volontariamente la propria impresa sono aumentati del 3,5% rispetto al primo trimestre 2015. L’incremento è dovuto al forte aumento delle liquidazioni delle società dormienti (+46%), imprese registrate ma di fatto non attive sul mercato. Prosegue invece il calo delle liquidazioni di “vere” società di capitale (-2,8%).

A livello settoriale, la riduzione delle “vere” società di capitale liquidate si concentra particolarmente nelle costruzioni (-11,1%), settore in cui le liquidazioni scendono al livello minimo dal 2009. Più contenuto il calo nell’industria (-1,1%) e nel terziario (-0,7%), che si conferma il settore con il maggior numero di liquidazioni.

Dal punto di vista geografico le liquidazioni si riducono in tutta Italia, con l’eccezione del Nord Ovest (+6,6%); calo a doppia cifra nel Nord Est (-10,8%), mentre la diminuzione è a ritmi più contenuti nel Centro (-7,5%) e nel Mezzogiorno (-4,3%).