Raccolta, crollano le unit linked

di David Canaletto -

Nel primo trimestre i nuovi premi sono calati del 40%. L’intero comparto vita segna una flessione del 9%

I premi della nuova produzione vita del primo trimestre 2016 sono in calo del 9% in confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo l’Ufficio studi dell’Ania, rispetto al 2015 mancano all’appello quasi 2,4 miliardi di euro di nuovi premi. Si tratta di un gap ampiamente recuperabile nei prossimi mesi, ma che è tuttavia il segnale di un’inversione di rotta rispetto ai precedenti anni di “vacche grasse”, quando i nuovi premi crescevano, di anno in anno, a doppia cifra, fino a raggiungere a dicembre 2015 la cifra record di oltre 112 miliardi di euro. La correzione dei mercati azionari dei primi due mesi dell’anno sembra esserne la principale motivazione; non a caso, sono proprio le polizze unit linked, i cui attivi finanziari sottostanti sono in buona parte azionari, la tipologia di contratti vita a maggior sofferenza: calano infatti, nel primo trimestre 2015, di oltre il 40%, circa 3,5 miliardi di euro di premi.

Come accaduto più volte in passato, a reggere la raccolta vita complessiva sono state le polizze di ramo primo; in questo primo trimestre hanno infatti bruscamente invertito quel trend negativo registrato a fine 2015 (meno 4,6%) e, a marzo di quest’anno, sono cresciute dell’11%, con una raccolta di quasi 21 miliardi di nuovi premi, circa 2 miliardi in più rispetto al 2015 (vedere il grafico qui sotto).

ania trends marzo 2016

Sulla raccolta complessiva del ramo vita del 2015, le polizze di ramo primo pesavano per il 66,5%, mentre in questo primo trimestre raccolgono circa il 79%.

Il 75% della raccolta vita è incassata attraverso gli sportelli delle banche e gli uffici postali (circa 20 miliardi di euro di nuovi premi, più 0,3% rispetto al 2015); l’83% della raccolta complessiva delle banche è rappresentata dalle polizze di ramo primo e il 15,6% da polizze di tipo unit linked, con un calo del 28%.

Non brillante l’inizio d’anno dei promotori finanziari la cui raccolta complessiva è in calo del 30%. Sulle unit linked la perdita, rispetto ai volumi dello scorso anno, è del 60%; si rinforzano invece le polizze rivalutabili sfiorando il raddoppio della produzione 2015 (più 85,4%).

Guardando ai dati del secondo semestre del 2015, sembrava che le polizze rivalutabili fossero sulla via della rottamazione, a causa del buon andamento dei mercati azionari e del crollo dei tassi del mercato monetario, ormai prossimi allo zero. Il primo trimestre 2016 vede invece un capovolgimento di questo trend; le cause possono derivare dalle caratteristiche tipiche delle rivalutabili, che permettono crescite moderate ma continue delle somme investite senza rischi per il sottoscrittore. Nel 2015, le gestioni separate ad esse collegate hanno reso mediamente il 3,7% lordo, a fronte di un rendimento dei titoli di stato dell’1,19% e di un tasso d’inflazione di meno 0,17%.