Un altro crollo per piazza Affari

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L’indice Ftse Mib cede un ulteriore 4%. A picco le banche, con Mps, Mediobanca e Intesa Sanpaolo

Ancora un crollo per la Borsa milanese, che sta pagando più degli altri listini europei gli effetti del referendum con cui, giovedì scorso, la Gran Bretagna ha deciso di uscire dalla Ue. Oggi l’indice Ftse Mib ha ceduto il 3,94%, facendo scivolare di nuovo piazza Affari in coda alle maggiori borse, tutte, peraltro, pesantemente negative: Parigi e Francoforte hanno ceduto il 3%, Londra il 2,88%. Limita i danni Madrid (meno 1,62%) dopo l’esito delle elezioni politiche che hanno visto la vittoria del Pp, ma nessuna maggioranza uscire dalle urne.

 

Nelle prime battute della giornata si era vista una prevalenza degli acquisti, grazie anche alla chiusura positiva di Tokyo. Ma il rimbalzo ha avuto vita breve. A Milano, come di consueto, sono le banche a trascinare in basso il listino. Dopo una raffica di sospensioni, alla fine sono Banca Mps (meno 13,34%), Mediobanca (meno 12,77%), Azimut (meno 11,84%) e Intesa Sanpaolo (meno 10,92%) a segnare i ribassi più pesanti. Ma le perdite sono da lunedì nero anche per Banco Popolare, Popolare Milano e Unicredit. Male anche le assicurazioni con Unipol (meno 10,22%) e Generali (meno 8,47%).

Negli altri comparti spicca il meno 9,59% di Yoox Net à porter, penalizzata dall’esposizione al mercato britannico.

Tra i 40 titoli del Ftse Mib soltanto Recordati chiude in rialzo.

In calo l’euro, sceso sotto quota 1,10 dollari. E non si arresta il tracollo della sterlina, che perde sia nel cambio con l’euro (1,1988) sia in quello con il dollaro (1,3165), aggiornando i minimi storici segnati venerdì.