Casse professionali in Atlante 2 per MontePaschi

di Walter Quattrocchi -
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Via libera dai vertici all’investimento nel fondo che gestirà i crediti deteriorati dell’istituto di Siena in difficoltà

I vertici delle casse professionali hanno dato il via libera all’investimento nel fondo Atlante 2, che gestirà i crediti deteriorati del Monte dei Paschi di Siena.
Si smarcano dalla partecipazione all’iniziativa Atlante 2 tre enti previdenziali: quello dei commercialisti e degli esperti contabili, la cassa dei veterinari e Inarcassa, che gestisce contributi e pensioni di ingegneri e architetti.

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Le casse professionali, compreso l’Inpgi, che aderiranno al fondo Atlante 2, metteranno sul piatto 500 milioni di euro, come auspicato dal ministro delle Finanze Padoan e dal presidente del Consiglio Renzi .
Ora toccherà alle singole casse, attraverso i relativi consigli di amministrazioni, approvare gli interventi che saranno proporzionati alle dimensioni e che perciò vedranno la prevalente partecipazione degli enti previdenziali con maggiori iscritti, cioè Enpam, Cassa Forense ed Enasarco.

Da chiarire però è il nodo della natura delle casse, che oggi rientrano nell’elenco Istat della pubblica amministrazione, che il Governo invia tutti gli anni al controllo di Bruxelles.
Infatti, se sono enti pubblici, l’investimento delle casse in Atlante 2 potrebbe inciampare in contestazioni europee sugli aiuti di Stato.

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Se invece gli enti previdenziali vedessero riconosciuta ufficialmente la loro natura privata, questo potrebbe portare le casse dei professionisti fuori dal raggio d’azione delle varie misure governative di spending review, che fino a oggi le hanno trattate come pubbliche amministrazioni a tutti gli effetti .

Gli altri partecipanti al fondo Atlante2 risultano essere ad oggi Unipol, Generali, Poste Vita, Cassa depositi e prestiti, Intesa Sanpaolo, Unicredit.
Si parla di ingressi nel fondo anche di banche straniere come Deutsche Bank, Bnp Paribas e Credit Agricole.
Si continua invece a valutare la partecipazione di Sga, la società di gestione degli attivi del vecchio Banco di Napoli, che però essendo 100% del Tesoro potrebbe rappresentare un aiuto di Stato agli occhi di Bruxelles.