Nomisma: segnali di ripresa per l’immobiliare

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Ma sul settore c’è il rischio di un possibile effetto Brexit

Dopo otto anni di crisi, il settore immobiliare mostra segnali di ripresa, per quanto deboli, sia sul segmento residenziale sia su quello delle imprese. Lo afferma Nomisma, nel suo Osservatorio sul mercato immobiliare.

L’istituto di ricerca segnala tuttavia l’incertezza delle prospettive, anche considerando un possibile effetto negativo della Brexit, che già sta mettendo in difficoltà il mercato britannico. “I confortanti segnali di ripresa sul fronte delle compravendite”, scrivono i ricercatori, “potrebbero essere tuttavia annullati nei prossimi semestri da un quadro continentale connotato dal progressivo indebolimento delle prospettive di crescita, con l’inatteso risultato del referendum sulla Brexit che rappresenta un formidabile innesco di una nuova fase di incertezza e instabilità che contribuisce ad attenuare un ottimismo che sembrava riaffacciarsi dopo oltre otto anni di recessione”.

Nel primo trimestre del 2016, intanto, i segnali più incoraggianti, per il mercato italiano, vengono dalle compravendite di abitazioni, aumentate del 17,3% rispetto a un anno prima, con una netta accelerazione rispetto al 2015, che ha fatto registrare un incremento del 6,5%. La crescita, nel primo trimestre 2016, è stata particolarmente marcata per il settore residenziale (più 20,6%) e per il commerciale (più 14,5%), mentre il terziario è risultato più debole, con un aumento delle operazioni dell’1,3%.

Ancora in calo però risultano i prezzi degli immobili. Nel primo semestre del 2016 Nomisma registra un calo su base annua, compreso fra l’1,8% delle abitazioni nuove e il 2,5% degli uffici.

La ripresa del mercato delle compravendite di abitazioni, sottolinea Nomisma, stenta a propagarsi ai prezzi, mettendo così in discussione l’evidenza storica che individua in circa due anni il ritardo con cui i valori di mercato reagiscono all’aumento degli scambi.

Il ritorno di un investimento nell’immobiliare si colloca, aggiunge Nomisma, tra il 5% di abitazioni ed uffici e il 7% dei negozi.

Per quanto riguarda i mutui, nel primo trimestre del 2016 il tasso di crescita delle erogazioni ha rallentato, rispetto al considerevole più 70,6% del 2015, segnando un più 55%. Nel 2015, complessivamente, le erogazioni sono state pari a 41,2 miliardi, dai 24,1 dell’anno precedente.

Per il secondo semestre del 2016 Nomisma prevede “una limitata revisione al ribasso delle erogazioni”, che dovrebbero tuttavia ricominciare a crescere nel 2017 e nel 2018.

Secondo l’Osservatorio, sono 852 mila le famiglie che vogliono acquistare un’abitazione, e 395 mila di queste intendono ricorrere a un mutuo, per un totale di quasi 47 miliardi di euro.

Oltre 53 mila famiglie prevedono di sottoscrivere, nei prossimi 12 mesi, un mutuo per la ristrutturazione dell’abitazione principale, è più di 1,8 milioni non escludono di attivarsi in futuro.