Piazza Affari in verde, volano le banche dopo gli stress test

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Eccesso di rialzo, nei primi scambi, per Mps, Intesa, Mediobanca e Banco popolare. Il Ftse Mib apre a più 0,72%, poi incrementa il guadagno

Gli investitori sembrano intenzionati a festeggiare le ultime notizie arrivate sul fronte delle banche, con i risultati dello stress test e il piano per risanare Banca Mps. Dopo i forti rialzi di venerdì scorso, questa mattina la partenza è stata più che brillante in piazza Affari. L’indice Ftse Mib, che nelle prime battute segnava un rialzo dello 0,72%, ha subito accelerato a pù 1,35%.

Quanto al comparto bancario, i principali titoli non sono riusciti a fare prezzo in avvio, con Mps su di un teorico più 10%, Mediobanca con un teorico più 8%, Banco Popolare (più 6%) e Intesa Sanpaolo (pù 4,5%).

Ammessi agli scambi, i titoli segnano comunque netti rialzi: Banco popolare e Mps guadagnano oltre il 6%, Popolare Milano, Ubi Banca e Mediobanca si attestano sopra il 3%.

Venerdì sera, a mercati chiusi, l’Eba, l’ente di vigilanza europea sul settore bancario, ha comunicato i risultati degli stress test. Come ampiamente previsto, tra le cinque banche italiane analizzate, Mps ha registrato il dato peggiore: nello scenario peggiore previsto dalle simulazioni, il capitale dell’istituto senese andrebbe sotto zero. Sempre venerdì, tuttavia, Rocca Salimbeni ha presentato un piano di risanamento che prevede la cessione di 10 miliardi di sofferenze nette, con l’aiuto del fondo Atlante, e un aumento di capitale da 5 miliardi. Nonostante le molte difficoltà che il piano potrà incontrare (l’aumento di capitale, per esempio, ha un valore pari a cinque volte l’attuale capitalizzazione di mercato, e Mps ha già chiesto agli investitori 8 miliardi di capitali freschi negli ultimi tre anni), analisti e investitori appaiono soddisfatti della soluzione, che in ogni caso ha ottenuto l’ok ufficiale sia da parte della Bce sia della Commissione europea. Secondo le indiscrezioni di oggi, nel consorzio che garantirà l’aumento sarebbero pronti a entrare, oltre a Jp Morgan e Mediobanca, altre banche, tra cui SocGen, Bbva e Commerzbank.

Gli stress test, poi, hanno dato un risultato molto soddisfacente per Intesa Sanpaolo, ma hanno evidenziato una debolezza di Unicredit (anch’essa positiva stamani in borsa, a più 2,7%). Più difficile fare previsioni sulle decisioni che prenderà piazza Cordusio, con il nuovo Ad Jean Pierre Mustier: gli analisti parlano della necessità di un aumento di capitale, anche in questo caso da 5 miliardi, ma il manager francese sembra più intenzionato a procedere con cessioni come quella che, nelle scorse settimane, ha riguardato quote importanti di Fineco e Bank Pekao.

Partenza positiva anche per le altre Borse europee, da Francoforte (più 0,9%) a Parigi (più 0,5%) e Londra (più 0,5%). Tokyo ha chiuso stamattina con un progresso dello 0,40%.

Si riduce lo spread fra Btp e Bund, a 126 punti base, dai 129 della chiusura di venerdì. Il titolo decennale italiano segna un rendimento dell’1,16%.

In lieve calo, sul dollaro, anche l’euro, a quota 1,1166 da 1,1186 di venerdì sera.

Il prezzo del petrolio risale leggermente a inizio settimana, dopo i forti cali dei giorni scorsi. Il Wti è scambiato a 41,74 dollari al barile, il Brent a 43,71 dollari al barile.