Bce, crescita “moderata e costante” nell’Eurozona

-

Secondo il bollettino mensile della banca centrale, il Pil dell’area quest’anno salirà dell’1,7%

Una crescita del Pil moderata ma costante, e un aumento graduale dell’inflazione, nei prossimi mesi. Sono le previsioni per l’Eurozona contenute nel rapporto mensile di settembre della Bce, pubblicato oggi.

Nel secondo trimestre del 2016, ricorda la Bce, l’aumento del Pil in termini reali dell’area stato pari allo 0,3% rispetto al periodo precedente, dopo lo 0,5% del primo trimestre. Una crescita resa possibile dalle esportazioni nette e dalla domanda interna che, afferma la Banca centrale, continua a essere sorretta “dalla trasmissione delle misure di politica monetaria all’economia reale”.

Secondo i dati più recenti, la crescita è proseguita nel terzo trimestre, con un tasso ancora intorno allo 0,3%.

Nel 2016 dunque le proiezioni indicano un incremento annuo del Pil in termini reali dell’1,7%, con un lieve calo all’1,6% sia nel 2017 sia nel 2018.

Mentre l’inflazione dovrebbe assestarsi allo 0,2% quest’anno per salire all’1,2% nel 2017 e all’1,6 nel 2018.

A proposito dell’Italia, il Bollettino afferma che la riforma del mercato del lavoro introdotta nel 2015 ha “contribuito al rinnovato dinamismo dell’occupazione negli ultimi trimestri”, anche se l’Italia, assieme alla Francia, ha contribuito meno di Germania a Spagna alla ripresa dell’occupazione nell’Eurozona.

La Bce torna poi a richiamare gli Stati dall’area a modificare le loro politiche in maniera più incisiva. Da un lato, i paesi “con debito pubblico elevato in relazione al Pil” (tra cui ovviamente l’Italia) “devono imprimere all’incidenza del debito una solida dinamica discendente, giacché sono particolarmente vulnerabili a un aumento dell’instabilità nei mercati finanziari o a una risalita dei tassi di interesse”.

Dall’altro, i paesi come la Germania, che dispongono di margini per una politica di bilancio più espansiva, dovrebbero, secondo la Bce, “ricorrere a questo spazio di manovra, ad esempio attraverso l’espansione degli investimenti pubblici”.