L’Opec trova l’accordo, corre il prezzo del greggio

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Deciso il taglio delle quote di produzione. Il petrolio recupera il 5%, sopra i 47 dollari al barile

A sorpresa i paesi produttori di petrolio, riuniti ad Algeri in un vertice durato tre giorni, hanno trovato un accordo per tagliare la produzione. E il prezzo del greggio ha iniziato subito a correre, superando già ieri quota 47 dollari al barile, un rialzo di oltre il 5% in pochi minuti.

Questa mattina il Brent viaggia intorno ai 48 dollari, dopo aver toccato un massimo a 49 dollari al barile, mentre il Wti è quotato intorno ai 47 dollari.

Ancora manca l’ufficialità all’accordo, che dovrebbe essere ratificato il 30 novembre, ma secondo quanto si è appreso, sarà fissato un tetto di 32,5 milioni di barili almese (il mese scorso sono stati prodotti 33,2 milioni).

L’Arabia Saudita, fino a ieri la più riluttante insieme all’Iran a far risalire i prezzi, subirebbe il taglio più consistente: 400 mila barili. Tagli anche alla produzione degli Emirati Arabi (150 mila barili) e dell’Iraq (130 mila barili). Libia e Nigeria dovrebbero mantenere le loro quote, mentre l’Iran, da poco ritornato sul mercato con la fine dell’embargo, avrebbe ottenuto un incrmento per circa 50 mila barili.

Al vertice ha partecipato anche la Russia, che non fa parte del cartello dell’Opec ma è uno dei maggiori produttori.

Si tratta del primo taglio della produzione di petrolio da otto anni.