Pensioni più ricche per i commercialisti

di Walter Quattrocchi -

Via libera dei ministeri viglianti all’extra rendimento della gestione: e il patrimonio contributivo della cassa cresce di quasi 77 milioni

Arrivano 76,7 milioni di euro ad aumentare il patrimonio contributivo dei commercialisti.

È stato infatti dato il via libera, da parte dei ministeri vigilanti del Lavoro e dell’Economia, alla delibera con cui la cassa previdenziale di categoria (Cnpdac) riconosce sui montanti contributivi, calcolati al 31 dicembre del 2014, degli iscritti non pensionati, un extra rendimento della gestione patrimoniale del 2,81%, che si aggiunge all’1,5% già previsto da regolamento, per un tasso di capitalizzazione complessivo per il 2015 del 4,31%.

Il tesoretto di 76,7 milioni di euro, realizzato grazie agli accantonamenti negli ultimi esercizi dei maggiori rendimenti effettivamente conseguiti dalla cassa sul patrimonio rispetto alla media quinquennale del Pil , viene riversato sui montanti contributivi per rafforzare le future pensioni dei commercialisti.

I fondi accantonati e ora distribuiti si riferiscono al periodo 2011-2014, ma, assicura il presidente della Cnpadc, Renzo Guffanti, altri 110-115 milioni di euro potrebbero arrivare nel 2017, frutto della buona gestione del 2015 e del 2016.

La possibilità di conferire agli iscritti rendimenti extra è derivata dai profitti realizzati dalla gestione della cassa fin dal 2011: a fine 2015 il patrimonio raggiungeva i 6,41 miliardi di euro rispetto ai 4,23 miliardi di euro del 2011.

La gestione del patrimonio è concentrata di gran lunga sugli investimenti mobiliari, mentre il settore immobiliare costituisce solo l’11% del valore complessivo.

I conti della cassa indicano nel 2015 uscite per pensioni e prestazioni assistenziali per un 271,5 milioni di euro, in aumento rispetto ai 217 milioni di euro del 2011 ed entrate contributive per 746 milioni di euro, in aumento rispetto ai 596 milioni di euro del 2011, per un avanzo corrente pari a 565,5 milioni di euro.