Bce: tassi fermi, prosegue il Qe

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“Improbabile”, secondo il presidente Draghi, un’interruzione improvvisa del programma di acquisti

Tassi fermi, al minimo storico. E proseguimento del programma di quantitative easing (Qe), l’acquisto di titoli per immettere liquidità sul mercato.

Nella riunione di oggi, come era nelle aspettative, la Banca centrale europea ha lasciato invariati i tassi d’interesse. Il tasso principale rimane dunque a 0%, quello sui depositi bancari a meno 0,40% e il tasso di rifinanziamento marginale a 0,25%.

Il Consiglio direttivo, aggiunge il comunicato della Bce, prevede che i tassi resteranno “su un livello pari o inferiore a quello attuale per un prolungato periodo di tempo e ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività”, cioè del Qe.

E questo proseguirà, nella misura attuale, ovvero 80 miliardi di euro al mese, fino al termine previsto inizialmente, la fine di marzo dell’anno prossimo, “o anche oltre se necessario”, e in ogni caso finché non l’inflazione non sarà risalita a un livello “coerente” con l’obiettivo della Bce, poco al di sotto del 2%.

“I tassi bassi hanno funzionato”, ha rivendicato il presidente della Bce Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa seguita alla riunione del Direttivo. “Non ostacolano la trasmissione della nostra politica monetaria”. La crescita dell’Eurozona, ha aggiunto è “moderata ma stabile” e l’inflazione cresce in modo “graduale” e “in linea con le aspettative”.

I dati sull’economia dell’area euro, “confermano la necessità del sostegno sostanziale” rappresentato dal quantitative easing. E’ ovvio che il programma non può restare in vigore per sempre, ha sottolineato Draghi, ma il Direttivo non ha discusso di tapering, cioè di riduzione graduale del programma, nè di una variazione della sua durata. “Non abbiamo mai discusso di una interruzione improvvisa del programma di acquisti, una simile interruzione mi sembra improbabile”, ha spiegato il numero uno della Bce.