Btp Italia: ordini fermi a 1,2 miliardi

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Nel primo giorno del collocamento agli investitori retail, adesioni inferiori alla precedente emissione

Si fermano a quota 1,202 miliardi di euro, nel primo giorno di collocamento, gli ordini dei risparmiatori privati per la nuova emissione (la decima) del Btp Italia, il buono con durata poliennale (scadrà nell’ottobre 2024), indicizzato all’inflazione. Nella precedente emissione, lo scorso aprile, la prima giornata aveva visto ordini per 2,3 miliardi, e il collocamento si era chiuso a 8 miliardi (4,2 miliardi da parte del pubblico retail, 3,8 miliardi dagli istituzionali).

L’offerta per il pubblico si chiuderà, salvo anticipi, mercoledì, mentre giovedì sarà il turno degli investitori istituzionali.

I risparmiatori privati, dunque, si stanno mostrando abbastanza tiepidi, probabilmente a causa della cedola minima, che è dello 0,35% contro lo 0,40% della precedente emissione.

Per valutare il rendimento effettivo a scadenza, tuttavia, occorre attendere di conoscere il prezzo del titolo, che si conoscerà al termine del collocamento: secondo l’analisi di Marzotto Sim, con un prezzo di sottoscrizione inferiore di 1,10 punti, il nuovo Btp Italia sarebbe più conveniente rispetto al precedente: se cioè il prezzo di emissione del nuovo Btp Italia sarà inferiore di almeno 1,10 punti rispetto a quello del vecchio sarà conveniente acquistarlo, altrimenti meglio andare sul “vecchio” 2024.

Chi però intende mantenere l’investimento fino alla scadenza, può mettere in conto anche un premio di fedeltà dello 0,40%: considerando questo bonus, la differenza di prezzo oltre la quale scatta la convenienza scende a circa 0,8 punti.

Il titolo inoltre è indicizzato all’inflazione: se nei prossimi anni dovesse riprendere vigore, arrivando anche solo allo 0,5%, il Btp Italia avrebbe un rendimento nettamente superiore a quello di buoni di pari durata non indicizzati.