Milano: indici deboli, ma Mps continua a correre

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Il titolo della banca senese sale del 7,5%. Sul tavolo la proposta dell’ex ministro Passera

Seduta fiacca sui listini europei, che a un’ora dall’avvio degli scambi viaggiano tutti sotto la parità. Ieri Wall street ha chiuso in rialzo (più 0,9% il Nasdaq, più 0,4% il Dow Jones), e Tokyo, stamattina, ha segnato un lieve progresso (più 0,2%) il Nikkei.

A Milano l’indice Ftse Mib cede circa lo 0,3%, ma non si ferma la corsa di Banca Mps, su del 7,5%, dopo il balzo di ieri:  un più 12,8% che è stato il primo forte rialzo dall’inizio di agosto per il titolo, che da mesi viaggia ai minimi storici. A infiammare il titolo è l’apertura (o almeno la mancata chiusura) del Cda al piano Passera. Il Cda, spiega una nota, “ha proseguito gli approfondimenti in merito ai contenuti del piano industriale, che verrà approvato il prossimo 24 ottobre”, e ha confermato, “la ferma intenzione di proseguire nell’attuazione dell’operazione di ricapitalizzazione e contestuale cessione delle sofferenze precedentemente comunicata al mercato”, ma “ha preso atto dell’aggiornamento da parte dell’Ad e degli advisors in merito alla proposta non vincolante ricevuta dal dottor Passera lo scorso 13 ottobre”. Proposta che prevede tempi diversi per ricapitalizazione e cessione delle sofferenze, un importo più contenuto per quanto riguarda l’aumento di capitale. E soprattutto conta sulla disponibilità, raccolta da Passera, di alcuni fondi americani come Warburg Pincus e Atlas Merchant Capital, che sarebbero pronti a investire in Mps tra 1,5 e 2 miliardi di euro attraverso un aumento di capitale riservato. 

Tra gli altri bancari, in calo i prossimi sposi Banco Popolare (-1%) e Popolare Milano (-1,4%). Segno meno anche per Unicredit (-0,45%). La francese Amundi ha confermato l’interesse per Pioneer, la controllata di Unicredit nel risparmio gestito, ma ha smentito di avere offerto la cifra circolata nelle indiscrezioni di stampa (4 miliardi di euro). La notizia fa bene a Poste Italiane (+1%), l’altra candidata all’acquisto di Pioneer, in consorzio con Anima Holding e Cdp.

Segno più per Saipem, Stm e Salvatore Ferragamo, che recupera qualche punto dopo i recenti ribassi.